Per la stagione di prosa del Teatro Alfieri va in scena mercoledì alle 21 Il fu Mattia Pascal, trasposizione teatrale del celebre romanzo di Luigi Pirandello, con la regia di Tato Russo, che
Per la stagione di prosa del Teatro Alfieri va in scena mercoledì alle 21 Il fu Mattia Pascal, trasposizione teatrale del celebre romanzo di Luigi Pirandello, con la regia di Tato Russo, che interpreta anche il ruolo del protagonista. Con lui vi saranno Francesco Acquaroli, Renato De Rienzo, Sara Falanga, Giulio Fotia, Marina Lorenzi, Adriana Ortolani, Antonio Rampino, Carmen Pommella, Francesco Ruotolo, Massimo Sorrentino; le scene sono di Tony Di Ronza, i costumi di Giusi Giustino, le musiche di Alessio Vlad. Biglietti: 18 euro (15 euro loggione).
La trama del romanzo, il capolavoro della narrativa pirandelliana: mentre viaggia in treno, al ritorno verso casa dopo essersi allontanato a causa dellennesimo litigio con moglie e suocera, Mattia Pascal legge sul giornale la notizia del ritrovamento di un cadavere in cui sua moglie crede di riconoscere le sembianze proprio del marito, Mattia. Luomo allora decide di non rientrare a casa, iniziare una nuova vita mutando nome e aspetto fisico; diventa Adriano Meis, cambia città, ma a poco a poco si accorge che non è possibile abbandonare per sempre la vecchia identità per una nuova; ritorna a casa, ma respinto dalla moglie che nel mentre si è risposata, vive ai margini del suo paese, rispondendo a tutti di essere il fu Mattia Pascal.
Così Tato Russo nelle note di regia commenta il suo allestimento: «Morire per vivere una vita diversa. Ritrovare attraverso mille morti la propria unica ragione desistere. Scoprire la propria vera identità al di là delle convenzioni che ci hanno formato. Insomma viaggiare a ritroso dei sé o dei risultati di sé abbandonando la scorza delle apparenze per tentare una scoperta definitiva del proprio io. Questo il viaggio di Mattia Pascal, nellabisso della contraddizione tra essere e apparire. La riduzione in commedia tralascia la tecnica della narrazione propria del romanzo e trasferisce ad una dimensione teatrale il racconto».
Liberandosi dalla pesantezza duna proposta troppo vincolata alla struttura letteraria, Tato Russo fa propria la materia del testo per riscriverla in commedia nello stesso linguaggio drammaturgico che sarebbe stato di Pirandello nello sforzo palese e riuscito di una costruzione per il teatro, alla maniera insomma che immaginariamente avrebbe operata lo stesso autore del romanzo nel momento in cui avesse scelto di trasferirla in commedia. Il romanzo sembra così recuperato e acquisito in modo definitivo al repertorio delle commedie pirandelliane.
a.g.