Se le indiscrezioni sul nuovo orario dei treni saranno confermate, sulla tratta TorinoGenova ci saranno dei tagli che manderanno in tilt la già precaria mobilità sia dei pendolari che dei
Se le indiscrezioni sul nuovo orario dei treni saranno confermate, sulla tratta TorinoGenova ci saranno dei tagli che manderanno in tilt la già precaria mobilità sia dei pendolari che dei viaggiatori saltuari. «Tutto questo spiega Claudio Lano, portavoce del comitato dei pendolari per far arrivare i treni a Genova con 10 minuti di anticipo». A confrontarsi sul nuovo orario delle Ferrovie in vigore dal 15 dicembre sono stati i rappresentanti dei pendolari e alcuni amministratori astigiani perché, se le ipotesi di tagli venissero confermate dai fatti, sulla tratta AstiTorino si fermerebbero molti meno treni nelle stazioni di Villafranca e Villanova. «In queste stazioni si passerebbe da 30 a 20 coppie di treni in transito aggiunge Lano ovvero un treno ogni ora invece dellattuale mezzora».
Cè dellaltro. Il nuovo contestatissimo orario prevederebbe arrivi e partenze non adeguate alle necessità dei pendolari, in particolare degli studenti. La paura è che saltino i treni delle 7.11, quello delle 7.20 da Asti, sostituiti da altri treni alle 6.54, 7 e 7.05 (questultimo si fermerebbe al Lingotto senza proseguire per Porta Nuova). Orari ravvicinati che obbligherebbero i viaggiatori a partire troppo presto o arrivare troppo tardi. Cè anche il problema degli studenti il cui treno principale arriverebbe alla stazione di Asti alle 7.55, inutile per raggiungere in tempo le scuole. «In questo caso siamo però riusciti a trovare una mediazione con la Regione anticipando larrivo del treno alle 7.45» aggiunge Lano. Altro disagio sarebbe quello di non poter più viaggiare da Asti verso la provincia la sera dopo le 20 perché questa sarebbe lultima ora buona per poter lasciare la stazione sullultimo convoglio disponibile.
La Regione, dal canto suo, spenderà 6 milioni di euro sulla tratta TorinoGenova per velocizzare il viaggio tra le due grandi città ma, spiega Lano, «lo farà diminuendo servizi alla maggior parte dei viaggiatori dal momento che gli utenti provvisti del biglietto completo tra Torino e Genova, o viceversa, secondo i nostri calcoli sono circa il 2% dellutenza». Christian Giordano, sindaco di Villanova, e Guido Cavalla, sindaco di Villafranca, sono in prima linea per trovare il modo di convincere la Regione a rivedere eventuali tagli che colpiranno le due stazioni. «Qui stiamo parlando di tagli ai servizi che avranno un ricaduta negativa in tutta la provincia aggiunge Lano quindi tutti gli amministratori dovrebbero farsi sentire».
Del caso si sta occupando anche Mario Rolla, funzionario del settore trasporti alla Provincia di Asti. In Regione i consiglieri Angela Motta (PD) e Rosanna Valle (ProgettAzione) hanno già presentato un ordine del giorno sul quale si legge che non solo la linea AstiTorino sarebbe penalizzata dal nuovo orario ma anche che il collegamento tra Asti e Milano, via Tortona/Voghera, verrebbe cancellato con un ulteriore peggioramento nella mobilità verso il capoluogo lombardo. Per questo motivo i due consiglieri astigiani hanno chiesto a Cota e alla Giunta regionale di attivarsi «verso Trenitalia e RFI affinché siano riviste le scelte che si intendono attuare sulla provincia di Asti salvaguardando la possibilità di fruizione del servizio ferroviario anche a coloro che vi accedono da stazioni intermedie». Per Lano il problema non si ridurrà al solo territorio regionale perché, tra le varie novità, segnala ulteriori criticità sulla linea diretta verso Piacenza e Bologna. «Per arrivare a Bologna i viaggiatori saranno costretti a cambiare più volte treno o ad andare fino a Milano per prendere lalta velocità».
Riccardo Santagati