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«Non lasciatevi rubare la speranza»La lettera pastorale del Vescovo
Attualità

«Non lasciatevi rubare la speranza»
La lettera pastorale del Vescovo

“Per favore, non lasciatevi rubare la speranza”. Raccoglie la sollecitazione di Papa Francesco, rivolta ai ragazzi riuniti in Brasile per la Giornata mondiale della gioventù lo scorso luglio, la

“Per favore, non lasciatevi rubare la speranza”. Raccoglie la sollecitazione di Papa Francesco, rivolta ai ragazzi riuniti in Brasile per la Giornata mondiale della gioventù lo scorso luglio, la Lettera pastorale firmata dal vescovo Francesco Ravinale per l’anno 2013 – 2014. La pubblicazione è la 14esima scritta da monsignor Ravinale, che guida la Diocesi di Asti dal 2000, e si pone in continuità con i documenti degli anni precedenti, inaugurati dalla lettera in cui proponeva agli Astigiani di «vivere insieme un cammino di speranza».

«L’invito inserito nel titolo – ha spiegato il vescovo martedì in conferenza stampa – mi è particolarmente caro e lo ritengo importante, perché uno dei motivi profondi delle difficoltà in cui ci dibattiamo in questi anni è proprio quel deficit di fiducia che ci sta paralizzando. Nell’ottica di una cultura del provvisorio è facilissimo lasciarsi rubare la speranza, e i segni di quando ciò avviene sono sotto gli occhi di tutti. Senza pretesa di una esauriente analisi sociologica, due estesi fenomeni sono indicatori clamorosi di una speranza in affanno: un’economia che rifiuta di investire per un bene duraturo e la rassegnazione a non assicurare la sorte dell’umanità ad una istituzione familiare stabile e ordinata». L’invito rivolto dal Pontefice ai ragazzi in occasione della veglia della Giornata mondiale della gioventù, proponendo loro di contribuire alla salvezza universale diventando protagonisti del cambiamento, è stato quindi interpretato da monsignor Ravinale come «invito pressante per tutti a lavorare per una società capace di vivere la speranza. La comunità ecclesiale in particolare è chiamata ad assumere un forte impegno educativo, mai come ora necessario a chiarire la dignità della persona umana e il compito che le è affidato».

E proprio al campo educativo dedicano un’attenzione specifica gli Orientamenti pastorali per la Chiesa italiana nel decennio 2010 – 2020, ragion per cui l’attività pastorale della Diocesi rafforza quest’anno il cammino intrapreso negli ultimi anni, dedicando un’attenzione particolare ai quattro ambiti educativi: l’iniziazione cristiana e i sacramenti; la preparazione al matrimonio; la formazione umana e cristiana negli oratori; lo sviluppo della cultura del lavoro attraverso il progetto Policoro. Per ognuno di questi ambiti la Diocesi ha infatti in mente progetti specifici. «Nel primo caso – ha sottolineato don Marco Andina – vogliamo attuare percorsi di preparazione al Battesimo dei bambini che focalizzino l’attenzione anche sulle famiglie, dato che questo sacramento è sempre molto richiesto, anche dai non praticanti, ma deve essere un’occasione, per i genitori, di riscoprire la fede». Discorso simile per le coppie che si preparano al matrimonio.

«A livello regionale – ha annunciato don Antonio Delmastro – stiamo ragionando su un percorso di formazione sull’affettività da rivolgere ai giovani ben prima che decidano di sposarsi. E, al contempo, stiamo discutendo su come cambiare i corsi di preparazione al matrimonio, dato che ormai non sono più rivolti solo ai fidanzati: il 50% di chi li frequenta, infatti, già convive. Un punto fermo, a questo proposito, è che i corsi dovranno coinvolgere non soltanto il sacerdote ma coppie già sposate che aiuteranno i futuri coniugi a compiere esperienze di fede, preghiera, comunità».

Infine, per quanto riguarda gli altri due ambiti educativi, don Mauro Canta e don Dino Barberis hanno ricordato due progetti già partiti ma in via di completamento: il Laboratorio dei talenti, ovvero l’attivazione di cinque centri di interesse per rilanciare gli oratori cittadini cercando di coinvolgere i ragazzi che sono allontanati dalla Chiesa dopo la Cresima; e il progetto Policoro, avviato dalla Chiesa italiana nel Sud Italia e poi esteso al Nord, che punta a stimolare i giovani ad intraprendere il lavoro artigianale e a diventare imprenditori. Il vescovo conclude la Lettera esortando poi tutta la comunità cristiana ad essere educatrice, garantendo tre caratteristiche fondamentali: avere fede, essere parte della comunità e porsi in relazione positiva con gli altri. Per chi fosse interessato la Lettera Pastorale è in vendita presso la Curia, in via Carducci, o presso la libreria “Il Pellicano” (corso Alfieri 338).

Elisa Ferrando

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