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1700 operai della ex Waya speranonel risarcimento: scettici gli avvocati
Economia

1700 operai della ex Waya sperano
nel risarcimento: scettici gli avvocati

Una storia senza fine quella del fallimento Way Assauto. E anche senza inizio, se parliamo solo del processo che è stato incardinato a carico di Diego Robella, Ezio e Fabio Trinchero. Lunedì

Una storia senza fine quella del fallimento Way Assauto. E anche senza inizio, se parliamo solo del processo che è stato incardinato a carico di Diego Robella, Ezio e Fabio Trinchero. Lunedì mattina, infatti, in aula si è consumato un altro capitolo di un processo cominciato esattamente un anno fa, nel novembre del 2012, ma che non è mai entrato nel merito e per il quale non è ancora stato ascoltato nemmeno un testimone.

La prima partenza falsa è avvenuta a causa di una serie di eccezioni sollevate da uno dei difensori per estromettere alcune parti civili. Poi altri rinvii a causa dell’assenza per malattia di uno dei giudici del collegio chiamato a seguire e sentenziare sul processo e lunedì ancora un altro stop. Questa volta è arrivato dal cambio dei giudici che fanno parte del collegio. Con l’accorpamento del tribunale di Alba e il trasferimento di alcuni giudici prima in servizio ad Asti, si è resa necessaria una nuova composizione che, va da sè, ha fatto ripartire il processo da zero (ovvero poco più indietro rispetto a quanto era arrivato fino a lì).

Ma non basta. Nonostante si sia arrivati già fino in aula, è stato avanzato un ultimo tentativo di accordo fra le parti. Il presidente del collegio, la dottoressa Francesca Di Naro, ha disposto un rinvio al 20 gennaio per dare modo di trovare un’eventuale ipotesi risarcitoria che consentirebbe alle parti civili di vedere soddisfatto in tutto o in parte il loro credito e agli imputati di accedere ad una definizione del processo con rito abbreviato e dunque sconto della pena.

Un’ipotesi alla quale il pm ha prestato consenso ma che trova gli avvocati di parte civile (che rappresentano 170 operai) piuttosto scettici. «Siamo perplessi di fronte a questa prospettiva che, peraltro, non abbiamo potuto evitare – è il commento a caldo dell’avvocato La Matina che parlava a nome dei colleghi Alberto Pasta ed Emilio Sellitti – Ci auguriamo che la proposta risarcitoria non sia una semplice dilazione in attesa del concretizzarsi di un’eventuale legge che approvi l’indulto e dunque vada a favore degli imputati».

Tutto questo mentre il curatore fallimentare, l’avvocato Giorgio Todeschini, ha chiesto la revocatoria di un conferimento di beni che l’imputato Robella ha effettuato negli ultimi anni a favore di un fondo patrimoniale. Con questa mossa, i beni rimangono intestati a lui, ma sono “aggredibili” solo dai creditori del fondo patrimoniale e non da quelli in essere al momento del conferimento. Quindi resterebbero esclusi tutti i creditori del fallimento Way Assauto.

Daniela Peira

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