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Fatti e vini, pagellino semiseriodel weekend astigiano
Cultura e Spettacoli

Fatti e vini, pagellino semiserio
del weekend astigiano

10 e lode a Marcu il ragazzo slovacco che per qualche giorno e con assoluta dignità ha domandato permesso per chiedere la carità. Proprio lì all’angolo dei fessi. La lode a quei che una mano per

10 e lode a Marcu il ragazzo slovacco che per qualche giorno e con assoluta dignità ha domandato permesso per chiedere la carità. Proprio lì all’angolo dei fessi. La lode a quei che una mano per tornare a casa gliela han data e a Domenico Quirico per essere tornato tutto intero. Perché li mettiamo insieme nella stessa storia? Guardateli, hanno gli occhi uguali. Sono solo i nostri che sono diversi. Erbaluce.

10 e lode a quei di Asintrekking: Margherita, Ernestino, Napoleone e al pony Edward. Mezzo voto in meno a Napoleone che si è mangiato metà del mio panino, e per di più la parte con dentro il formaggio. Dice che l’anno prossimo fanno fare un giro anche a me e Signorini. Ok a me solo se Napoleone se lo mangia per intero il panino. Impigno.

10 + alla mia amica Marta Parodi. Che non si dica che ogni manifestazione che fa in giro per Asti poi piove. Questa volta non è piovuto. Ok va bene, a Frinco era dal 1613 che non grandinava ad ottobre e la temperatura è scesa di 16 gradi in un colpo solo. Poi Panirossi ha cambiato l’immagine del suo profilo facebook col capello innevato. Per amor di partito ha dichiarato di essere in Val Varaita ma lo sappiamo tutti che era sotto Villa Paolina. Ughetta.

10- alle ragazze del burlesque per aver creduto che fossi un giornalista. Senza nemmeno dover tirar fuori il tesserino. Se va avanti di questo passo “Miss vino” ce la giochiamo anche dalle parti di Asti. Non so se questa sia la vocazione nostra ma credo proprio sia la vocazione mia. Favorita.

10 a Giustino Cambursano e all’Ocavolante. Dopo avermi raccontato di essere stato un architetto muratore e aver scelto la via delle oche mi ha chiesto se gli trovavo una sponsorizzazione, che i soldi stavan finendo. Sembra matto ma l’idea è buona. Dice che sta mettendo su un museo e il salame è buono. Io un salto dalle parti di Castell’Alfero fossi in voi in primavera lo farei. Centesimino.

10– a Nicolai Lilin e alla sua edulcorazione siberiana. “Ci sono delinquenti buoni – diceva l’altra sera – e sono in grado di fare cose che solo io posso fare perché sono cattivo”. Povero e tenero non ha mica capito dove è capitato. Una settimana qui in mano a una o due delle pensionate che lo ascoltavano rapite l’altra sera e comincia a scrivere di boschi, fate e fiorellini. Domina.

9 e mezzo a chi ha reinventato il vecchio Rutger e soprattutto il suo cavallo di battaglia. Un “Blade Ranner” così non l’ha davvero mai  visto nessuno. Ho visto cose che voi astiani. Lacrima.

7 e mezzo alla promozione del territorio. Che il futuro non sia anche parlare di cibo cinese in un nuovissimo ristorante? D’altronde i ravioli li fanno anche lì e insomma. Chi in questo tanga ci ha messo il cuore magari malabaila ma di sicuro si muove bene. Forastera.

7– alla fiera dell’Est. Chissà che poi alla fine la vera vocazione astigiana non sia proprio quella? Di gente sui piccoli Ape monogusto o sulle esteticamente davvero belle bici ne abbiamo vista proprio poca. E questo è un peccato e un difetto. Come anche che alla fine mancassero proprio un Sacco di aziende, agricole o meno. Bonamico.

7– Asti Expo. Ok il nome già non è che ci facesse impazzire, siam di qua dal Tani. Mica siam stati che so a Londra, Nuova York o Adelaide e ci rimane il dubbio che se questa è la vocazione a qualcuno venga in mente di coniare un nuovo slogan: “Nizza è Barbera e Asti è Burlesque”. Bruciapagliaio.

Lodovico Pavese

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