E' arrivata nel primo pomeriggio di sabato la decisione del gup di Torino sulla richiesta di scarcerazione avanzata dall'avvocato Serse Zunino per conto del suo assistito, il commercialista
E' arrivata nel primo pomeriggio di sabato la decisione del gup di Torino sulla richiesta di scarcerazione avanzata dall'avvocato Serse Zunino per conto del suo assistito, il commercialista Pier Paolo Gherlone, rinchiuso da mercoledì mattina alle Vallette. Gherlone potrà tornare a casa, al regime degli arresti domiciliari. Venerdì ha incontrato il gip e il pm titolare dell'inchiesta sulla maxi frode fiscale nel giro di istituti di vigilanza privati per la quale è stato arrestato e ha risposto alle domande che gli sono state poste. Ha dato la sua spiegazione delle operazioni fatte (il suo coinvolgimento riguarda una parte marginale dell'inchiesta, ovvero due società da liquidare per una evasione contestata che non arriva, complessivamente, a 300 mila euro).
Gherlone ha spiegato di essere subentrato nella gestione della fase fallimentare quando già le pratiche erano in stato avanzato e di aver utilizzato quanto ricavato dalla cessione del ramo d'azienda per saldare gli stipendi arretrati e corrispondere i Tfr ai dipendenti delle due società. «Nonostate la prova della carcerazione -ha detto l'avvocato Zunino- il mio assistito è stato molto reattivo nello spiegare il suo operato, convinto come è di aver agito nel pieno rispetto della legge. E lo dimostreremo in ogni sede competente».
Attesa anche per la formalizzazione delle sue dimissioni da presidente dell'Asti Calcio e della Confimprese. Una decisione che aveva già fatto anticipare dal suo legale. Le due società astigiane sono totalmente estranee alle accuse mosse dalla Guardia di Finanza di Torino, ma il presidente non vuole ledere alla loro immagina nel periodo che seguirà a chiarire tutti gli aspetti della vicenda.
Daniela Peira