Sono soltanto poco più di 50 i cittadini astigiani che hanno fatto richiesta al Comune per vedersi restituita lImu pagata nel 2012. E così i fondi accantonati per la rimborso della tassa alle
Sono soltanto poco più di 50 i cittadini astigiani che hanno fatto richiesta al Comune per vedersi restituita lImu pagata nel 2012. E così i fondi accantonati per la rimborso della tassa alle fasce deboli, e non utilizzati, saranno destinati a fronteggiare il problema dellemergenza abitativa.
E questo il frutto dellaccordo siglato nei giorni scorsi dal sindaco Fabrizio Brignolo, affiancato dallassessore ai Servizi sociali Piero Vercelli, e dai segretari generali Giovanni Prezioso (Cgil), Sergio Didier (Cisl) e Armando Dagna (Uil). Ma andiamo con ordine. LAmministrazione Brignolo aveva deciso, nei mesi scorsi, di accantonare un fondo pari a 55mila euro, inserito nel bilancio 2012, in base allaccordo siglato con le organizzazioni sindacali. Fondo che doveva servire per restituire, alle persone con redditi bassi, la discussa tassa sulla casa introdotta dal Governo Monti e su cui si è, nei fatti, giocata la scorsa campagna elettorale. Ma che, a quanto pare, almeno ad Asti non è stata percepita in modo così negativo.
«Evidentemente – commenta il sindaco, Fabrizio Brignolo – lenfasi che è stata posta a livello nazionale sullImu relativa alla prima casa è stata superiore allinteresse reale dei cittadini. Se poi si aggiunge che ad Asti le aliquote e le rendite catastali non sono così alte come in altre città, tanto che la media del versamento è stata pari a 111 euro, allora capiamo come mai la risposta al bando non sia stata alta. Non penso proprio, infatti, sia stata una questione di mancanza di informazione, dato che abbiamo pubblicizzato liniziativa in modo massiccio». Il residuo del fondo, che in partenza ammontava a 55mila euro, è quindi pari a 45mila euro ma, siccome il Governo Letta ha manifestato lintenzione di di abolire lImu sulla prima casa nel 2013, Amministrazione e sindacati hanno pensato di destinare questi fondi a contrastare il disagio abitativo.
«Una parte dei 45 mila euro rimasti – spiega Brignolo – sarà impiegata per fronteggiare alcuni sfratti esecutivi. La maggior parte delle risorse sarà invece destinata per avviare alla locazione una serie di famiglie in emergenza abitativa, che saranno coinvolte in un progetto specifico di accompagnamento di reinserimento sociale, che vedrà anche limpiego di risorse aggiuntive per il pagamento di borse lavoro, in modo da trovare una nuova collocazione lavorativa ai capifamiglia che sono rimasti disoccupati». Altro capitolo, quello del fondo destinato per il 2013, sempre pari a 55mila euro. Fondo che, considerata la cancellazione dellImu, sarà utilizzato per il rimborso della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. «Il ragionamento che abbiamo fatto – commenta Giovanni Prezioso (Cgil) – è che, in base ai dati forniti dal Comune, quasi tutti i cittadini hanno registrato questanno un aumento della tassa rifiuti, ma ad essere state maggiormente colpite dallincremento, sono le famiglie che hanno un alloggio di dimensioni modeste (sui 79mq circa) e sono composte da genitori e uno o due figli. Per loro, infatti, il conto è stato maggiorato fino ad oltre il 70%. Per questo abbiamo deciso di agevolare quelle famiglie con reddito basso e pagano laffitto o il mutuo e che, vista questa situazione di crisi per cui molti Astigiano perdono il lavoro o sono in cassa integrazione, rischiano lo sfratto».
Laccordo prevede infatti che possano richiedere il rimborso della Tares le seguenti categorie: cittadini con reddito prevalente da lavoro dipendente o pensione, con mutuo prima casa o che pagano laffitto, il cui reddito Isee è inferiore a 11mila euro; cittadini con reddito prevalente da lavoro autonomo, con mutuo prima casa o in affitto, il cui reddito Isee è inferiore a 8mila euro; pensionati con reddito di sola pensione e che non hanno altri immobili, con reddito Isee inferiore a 8mila euro. Sono comunque esclusi coloro che hanno più unità immobiliari o possiedono barche e auto di grossa cilindrata di recente immatricolazione. La percentuale di rimborso dipenderà dal numero di richieste di partecipazione al bando. «Con la restituzione dellImu – sottolinea Prezioso – abbiamo pensato di andare incontro ai proprietari di case, questanno invece a chi è in affitto. Certo, in questi casi sarebbe più comodo uno sconto diretto sulla rata della tassa, ma la legge non lo consente, per cui lunica soluzione è pubblicare un bando».
Soddisfatto Sergio Didier (Cisl). «La mia valutazione dellaccordo è positiva – spiega – in quanto, relativamente al 2012, siamo riusciti a restituire lImu alle persone bisognose e a contrastare il disagio abitativo. Relativamente al 2013, invece, andremo incontro a chi è in difficoltà con la Tares. E stato un confronto lungo e impegnativo che però, alla fine, ha prodotto un buon risultato».
«Visto lesiguo numero di adesioni al bando per la restituzione dellImu, probabilmente perché i cittadini con redditi bassi erano già esenti – ha aggiunto Armando Dagna (Uil) – è giusto che quei fondi rimangano ad aiutare le persone che rischiano lo sfratto, cercando anche di intervenire a monte con lerogazione di borse lavoro. Mentre la somma stanziata per il 2013 interverrà sulla Tares, soprattutto per chi è in affitto. Infatti sono molti i casi di chi è in difficoltà e non riesce più a pagare il canone e le spese condominiali perché ha perso il lavoro o è in cassa integrazione».
Elisa Ferrando