E indiscutibilmente la matita della Douja, del Festival (anzi, del F…Astival) delle Sagre e da due anche maestro del Palio. E che matita! Parliamo del grande vignettista e disegnatore
E indiscutibilmente la matita della Douja, del Festival (anzi, del F…Astival) delle Sagre e da due anche maestro del Palio. E che matita! Parliamo del grande vignettista e disegnatore astigiano Antonio Guarene che con generosità e talento, nel corso degli ultimi quarantanni di manifestazioni astigiane ha saputo sintetizzare nei suoi disegni il loro spirito più profondo. Troppo lungo il curriculum dellarchitetto umorista da scrivere qui ora, ruberebbe prezioso spazio alle sue creature di carta che abbiamo selezionato fra quelle disegnate su incarico dellAssociazione Filatelica Conte, cui si deve ledizione di una cartolina di Guarene ad ogni edizione delle Sagre dal 1995 ad oggi.
Ma Guarene è stato linventore geniale dei cuochi con i forchettoni, disegnato su richiesta diretta di Giovanni Borello alle prime edizioni delle Sagre e che da allora non è cambiato ed ha fatto il giro del mondo. Come il giro del mondo lo fanno i suoi loghi e soprattutto le sue cartoline ricercatissime fra i collezionisti disposti a pagare fortune per averle nelle loro sezioni tematiche. Lui, uomo di Sagre e uomo di Palio che non solo ha disegnato cartoline, bozzetti e drappi, ma ha sempre vissuto in prima persona queste manifestazioni. Suoi e di Eugenio Guglielminetti gli allestimenti scenografici delle prime edizioni della Douja sul piazzale del ristorante La Grotta e poi ai Giardini pubblici di viale alla Vittoria.
Per molti anni ha fatto parte sia della giuria della sfilata che di quella gastronomica, in qualità di membro dellAccademia della Cucina Italiana. «Poi ho dovuto lasciare perché in contemporanea organizzavo la rassegna internazionale Umorismo sul vino che vedeva arrivare da tutto il mondo i migliori disegnatori che si cimentavano sul tema vinicolo ed ero troppo impegnato». Rassegna che oggi non si tiene più e che gli consente di seguire le manifestazioni. «Ogni anno vado al Festival delle Sagre, sia a seguire la sfilata che a mangiare in piazza e, ovviamente, ogni anno seguo il Palio dice Guarene, aggiungendo poi limmancabile tratto umoristico – ma se per migliorare le Sagre basterebbe una piccola aspirina visto che sono già quasi perfette, il Palio è invece un malato grave che avrebbe bisogno di un lungo intervento chirurgico per riprendersi».
Daniela Peira