Momenti di agitazione e preoccupazione per lazienda E.S.P. di Villanova, che si trova lungo la Strada per Chieri. Gli otto lavoratori, rappresentati dal sindacato Fiom Cigl, hanno cominciato
Momenti di agitazione e preoccupazione per lazienda E.S.P. di Villanova, che si trova lungo la Strada per Chieri. Gli otto lavoratori, rappresentati dal sindacato Fiom Cigl, hanno cominciato ieri, giovedì, un presidio davanti alla sede di Villanova, preoccupati per il loro futuro e bisognosi di risposte dalla casa madre. Presente anche il sindaco di Villanova, Christian Giordano, mentre non cè stata nessuna presenza delegata da parte dellazienda. Nata nel 1977 per produrre ricambi e accessori auto, lE.S.P. ha vissuto di una buona gestione fino al 2004, anno in cui è stata acquisita da una società americana. Lazienda detiene il brevetto, a livello mondiale, per un prodotto ambìto, di nicchia, utile in più ambiti civili, funzionante con cartucce interne, disponibile in tre modelli e prodotto finora a Villanova.
In appoggio alle preoccupazioni degli otto dipendenti, di cui quattro astigiani, si è appunto schierata la Fiom Cgil. «Se nel 2011 – ha precisato Claudio Chierchiello, componente della segreteria organizzativa della Fiom Cgil – lazienda ha totalizzato un fatturato di 1,5 milioni, raggiungendo un picco di 3 milioni nel 2012, ora la situazione è diversa e sembra in discesa. Gli stipendi – ha ricordato – non sono più erogati da maggio. Abbiamo proposto la cassa integrazione anticipata per 13 settimane, rinnovabile altre 13 settimane, ma esistono anche altre possibilità. Noi siamo disponibili a trovare soluzioni, purché ci si trovi attorno a un tavolo e si capisca cosa vogliono fare». Una panoramica gestionale che sembra richiedere chiarezza, a partire dai contatti con lamministrazione americana e con la necessità di una dirigenza territoriale, in loco, che risponda ai molteplici dubbi dei lavoratori i quali temono, in primis, che lazienda voglia chiudere i battenti a Villanova.
Come ricorda Chierchiello: «Da 8-9 mesi la E.S.P. è ferma nella produzione, con una grande quantità di prodotto giacente in magazzino. Questione che, da martedì, ha pesantemente allarmato i lavoratori, i quali sono stati contattati dalla casa madre per un eventuale spostamento, dalla sede di Villanova, dei due macchinari indispensabili per la produzione di cartucce. «Noi vogliamo capire le motivazioni, avere un dialogo con gli amministratori americani, per trovare una mediazione, fare chiarezza e risolvere. Se il problema è la liquidità si possono trovare accordi, gli ammortizzatori sociali si possono usare – ha concluso Chierchiello – purché ci si parli. Una cosa è certa: di qui non si muoverà nulla, le macchine rimangono qui, noi difendiamo i posti di lavoro. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà una giornata di riflessione e riprenderemo a presidiare, salvo novità, di nuovo da lunedì. Faremo di tutto per difendere il lavoro: non molleremo finché non ci saranno sviluppi».
Presente al presidio, in rappresentanza dellAmministrazione comunale, anche il sindaco di Villanova, Christian Giordano, attento alla realtà lavorativa sul territorio e al profilo umano: «Sono qui come amministrazione, per tutelare la parte debole, questi lavoratori che cercano di capire in che situazione si trovano. A me preme soprattutto laspetto umano, poter dare un supporto a loro come persone, anche negli interessi dellazienda, cercare una mediazione, un modo perché possano comunicare».
Roberta Arias