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Palio, il Comune registra il marchio e fa pagarele royalties. La minoranza: iniziativa sbagliata
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Palio, il Comune registra il marchio e fa pagare
le royalties. La minoranza: iniziativa sbagliata

La notizia sembra emergere dalla lettera che l’assessorato al Palio avrebbe inviato nei giorni scorsi ad alcune strutture astigiane facendo presente che il Comune ha provveduto a registrare il marchio ufficiale del Palio e che pertanto tutte le iniziative legate alla storica manifestazione devono considerarsi protette a norma di legge. Il consigliere di minoranza Angela Quaglia, con il collega Piero Ferrero, ha presentato un’interrogazione: iniziativa sbagliata…

L’amministrazione comunale di Asti pare aver cambiato la filosofia con la quale sino ad oggi è stato condotto il Palio. In tema con quanto sta avvenendo nel nostro paese, anche il nostro Palio, infatti, verrà a costare a quanti vorranno utilizzare il suo marchio.

Vuoi avere iniziative che hannoa  che fare con questa grande manifestazione equestre? Bene, se sì, prima dovrai fare i conti con la cassa del comune, che passerà ad intascare le royalties. Almeno questo è quanto sembra emergere dalla lettera che l’assessorato al Palio avrebbe inviato nei giorni scorsi ad alcune strutture astigiane facendo presente che il Comune ha provveduto a registrare il marchio ufficiale del Palio e che pertanto tutte le iniziative legate alla storica manifestazione devono considerarsi protette a norma di legge.

Nella missiva si parla inoltre di “eventi riferiti al Palio” che “dovranno essere da noi autorizzati e per i quali dovranno essere corrisposte le competenti royalties al Comune“, con la precisazione che in caso di iniziative non autorizzate “ci vedremo costretti a procedere per tutelare i nostri interessi nelle sedi opportune”.
Niente male. La promozione paliofila è servita. Ma a mettere il dito nella piaga ci ha pensato il consigliere di minoranza Angela Quaglia che, in collaborazione con il collega Piero Ferrero, ha presentato in Comune un’interrogazione per conoscere dai diretti interessati quali sono le finalità di questa iniziativa dell’assessore al Palio e chiede se in questo modo intende “far calare il silenzio sulla manifestazione o introdurre nuovi balzelli per coloro che la promuovono”.

Nella stessa interrogazione si legge se il sindaco non ritenga “che ogni iniziativa abbia il grande merito di promuovere una manifestazione che costa alla città, impegna i Comitati Palio per tutto l’anno, costituisce una importante vetrina regionale e nazionale per la città di Asti e che, pertanto, ogni iniziativa che leghi Asti al Palio andrebbe favorita, supportata, incentivata perché attraverso il Palio possa crescere la città”.

L’interpellanza si chiude con una sorta di esortazione al sindaco in cui i firmatari chiedono se “non ritenga che l’iniziativa dell’Assessore sia sbagliata, fuori tempo, e penalizzante per tutta la città e che, pertanto, vada immediatamente ritirata la lettera in questione con le scuse dell’Amministrazione e l’invito, a chi organizzava eventi legati al Palio, di continuare ad organizzarli anche con la collaborazione del Comune di Asti”.

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