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Sgr crede in "Tacatì" e investeun milione sulla start up di Asti
Economia

Sgr crede in "Tacatì" e investe
un milione sulla start up di Asti

La notizia è rimbalzata sulle pagine del Sole 24 Ore di venerdì. Principia Sgr, uno dei maggiori operatori di venture capital nel nostro Paese, ha deciso di investire forte in una start up. Senza

La notizia è rimbalzata sulle pagine del Sole 24 Ore di venerdì. Principia Sgr, uno dei maggiori operatori di venture capital nel nostro Paese, ha deciso di investire forte in una start up. Senza andare a San Francisco ma venendo proprio ad Asti e puntare un milione di euro su Tacatì, il progetto di Stefano Cravero e Giulia Valente. Stefano, 34 anni, giramondo nelle capitali della finanza fino all'incontro decisivo con il nobel per l’economia Muhammad Yunus e Giulia, 27 anni, in tasca un master in management all’HEC di Parigi, sono i volti di questa iniziativa di successo.

«Prima di iniziare “tacatì” lavoravo a Madrid nel dipartimento di marketing di una multinazionale – racconta Giulia – Poi ho sentito il richiamo di casa». E il desiderio di impegnarsi in un progetto in cui si rispecchiassero i valori in cui credono: imprenditorialità e mangiare e vivere bene. Il nome del progetto, “tacatì” che in piemontese vuol dire vicino a te è davvero indovinato. «Cercavamo un nome – racconta Giulia – che simbolizzasse al tempo stesso vicinanza fisica ma anche al territorio. Così è nato "tacatì", in piemontese "vicino a te", simpatico, facilmente pronunciabile e memorizzabile da qualsiasi persona al mondo».

L’idea era quella di creare una piattaforma per la spesa online solo con prodotti di aziende locali. Una sorta di "supermercato diffuso". L'Università di Asti, il Comune e il Politecnico hanno creduto molto in questa iniziativa. E adesso, con l'inserimento di Michele Costabile, ordinario alla Luiss, nel consiglio di amministrazione arriva il finanziamento che consente di crescere un passo alla volta. Con l'obiettivo di passare dal circondario astigiano al territorio nazionale, l'apertura di un nuovo negozio a Cagliari, un restyling del sito e una nuova strategia commerciale. Insomma il lavoro, il sudore e le buone idee pagano.

Ludovico Pavese

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