E un piccolo giallo di mezza estate quello che stanno vivendo alcuni residenti del quartiere Santa Caterina, abituati a frequentare il giardino del vicino santuario della Madonna del Portone e che
E un piccolo giallo di mezza estate quello che stanno vivendo alcuni residenti del quartiere Santa Caterina, abituati a frequentare il giardino del vicino santuario della Madonna del Portone e che da qualche tempo è fruibile solo a metà. Un luogo tranquillo, ben curato ed immerso nel verde, con la vasca dei pesci e delle tartarughe e una madonnina incorniciata nellantro di una piccola nicchia in pietra davanti alla quale si raccolgono i fedeli e dove tutto intorno passeggia chi fugge dal caldo soffocante del cemento urbano e dal rumore del traffico. Un luogo ideale, insomma, per trascorrere qualche ora fuori di casa e dove portare i bambini a prendere un po di fresco nel caldo pomeridiano.
Peccato che dallinizio di giugno una serie di divieti siano stati imposti per limitare la percorribilità allinterno del giardino.
I due vialetti laterali, quelli allombra lungo i quali sono dislocate anche le panchine, sono stati chiusi da barriere improvvisate, costruite con fil di ferro, tubi e delimitate da nastri. «Un cambiamento improvviso, dalloggi al domani e avvenuto senza una chiara motivazione» hanno fatto sapere i residenti che si sono rivolti alla nostra redazione per segnalare laccaduto. Tra loro alcune mamme e alcuni anziani che vivono nei palazzi limitrofi e che da anni, per abitudine, erano soliti passare qualche ora al riparo dellombra del Santuario, seduti lungo i vialetti e respirando il profumo dei fiori.
Ad infittire la trama di questa storia, una sostanza collosa comparsa lungo tutta la lunghezza delle panchine in pietra e che le mamme sostengono essere colla per topi. «Quando abbiamo chiesto spiegazioni al custode» spiega una delle mamme «ci è stato detto che lintervento serviva per sbarazzarsi dei topi che infestano il giardino. Una risposta che non ci convince, visto che qui non si è mai visto un roditore. Oltretutto non ci sono esche».
Per le mamme cè il sospetto che lintento sia piuttosto quello di scoraggiare la permanenza prolungata lungo i viali. «Altre panche sono presenti» ci spiega un nonno che accompagna la nipotina verso la vasca dei pesci rossi e intanto indica un gruppo di sedili in ferro davanti alla statua della Madonnina «ma restano sotto il sole tutto il giorno, non si siede mai nessuno». Sono le 18 del pomeriggio e infatti le persone che a poco a poco arrivano per una passeggiata o una preghiera se vogliono sedersi si attrezzano sui gradini del vialetto centrale, lunico accesso ancora libero, oppure, scoraggiati, si allontanano. Altro mistero, poi, le barriere: «Ci è stato detto dal custode che servivano per preservare le aiuole con i fiori» racconta qualcuno «la scorsa primavera sono stati recisi dei fiori e dei bulbi, atti vandalici sicuramente, ma non credo sia giusto riaversi su chi non ne può nulla».
Per questi cittadini il giardino del Santuario è un punto dincontro importante, unarea verde vicina e tranquilla a cui non vogliono rinunciare e chiedono alla Curia di intervenire per rimuovere i divieti. «E vero che a essere interdetti sono solo i due vialetti laterali e che laccesso è comunque garantito» conclude una mamma con in braccio il figlio di tre anni «ma ormai ci eravamo abituati a sederci allombra dei vialetti mentre i bambini giocavano». Lopinione è condivisa il giudizio unanime: «Ormai è una questione di principio. La rimozione delle barriere ci farebbe nuovamente sentire accolti». E così i frequentatori abituali del giardino rimangono in attesa di comprendere le ragioni di queste installazioni e di questi divieti.
Lucia Pignari