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San Damiano, la Casa della Saluteè aperta ma a servizio ridotto
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San Damiano, la Casa della Salute
è aperta ma a servizio ridotto

La Casa della salute di San Damiano costruita in regione San Sebastiano è da qualche settimana una realtà funzionante, con il trasferimento di alcuni servizi prima sistemati in altre sedi. Sono

La Casa della salute di San Damiano costruita in regione San Sebastiano è da qualche settimana una realtà funzionante, con il trasferimento di alcuni servizi prima sistemati in altre sedi. Sono attualmente in funzione nel nuovo edificio gli uffici, il Centro prenotazioni visite, la sala prelievi, il servizio di pediatria, di chirurgia e di psichiatria. Resta ancora nella vecchia sede della Croce Rossa la Guardia medica, mentre sono già operativi nei nuovi spazi i veterinari, prima dislocati in un locale sul baluardo Magenta. Restano invece ancora tutti nelle loro sedi, contrariamente alle intenzioni manifestate dall’ASL nel 2008, gli otto medici di San Damiano, sostanzialmente reperibili in due studi unificati, l’uno posto in piazza Camisola, l’altro in  via Vercellone.

«Noi sapevamo che sarebbe andata finire così – è l’opinione dei medici sandamianesi – perché per il progetto originale sarebbero serviti stanziamenti che già all’atto della presentazione del progetto non si capiva dove sarebbero stati reperiti. Si sarebbe dovuto aumentare il personale, proprio in un momento economico in cui si tende a non assumere». Presentata alla popolazione di San Damiano nell’ottobre 2008 dallo stesso direttore generale dell’ASL, arch. Luigi Robino, la Casa della salute avrebbe dovuto essere operativa entro la fine del 2009 ed essere dotata di supporti tecnologici e diagnostici, per dialogare in tempo reale con gli specialisti del “Cardinal Massaia”, abbreviando anche i tempi necessari ai pazienti per conoscere il risultato dei loro esami clinici.

Si era prevista la possibilità di effettuare in loco radiografie ed esami cardiologici da inviare all’attenzione degli specialisti del “Cardinal Massaia”, per averne la consulenza in tempo reale ed abbreviare i tempi, sempre tenendo presente l’obiettivo di ridurre le presenze al Pronto soccorso dell’ospedale astigiano. Delle sei case della salute programmate, ognuna con un costo iniziale previsto di un milione e mezzo di euro, sono attualmente realizzate solo quelle di San Damiano, Villafranca e Canelli, mentre Nizza ha utilizzato una parte del suo ospedale, senza avviare altre costruzioni. A San Damiano nel 2008 si decise di costruire l’attuale edificio di regione San Sebastiano perché la ristrutturazione della vecchia sede dell’ASL, in via Garibaldi, sarebbe stata più costosa ed avrebbe creato un grosso aumento di traffico nel centro del paese.

Attualmente la sede dell’ASL, di proprietà comunale, è stata data in uso all’AVIS, che vi realizzerà la sua sede ed i locali necessari per i prelievi periodici. Insomma, vista a posteriori, la Casa della salute appare qualcosa di abbastanza diverso da quello che era stato il progetto iniziale, che con le sue ambizioni aveva suscitato forti polemiche e l’unanime contrarietà dei medici sandamianesi: nei prossimi mesi si vedrà quale cambiamento nei servizi e quali reali migliorie rispetto alle intenzioni riuscirà a fornire.

Renato Romagnoli

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