Tutti rinviati a giudizio i dieci indagati per presunte irregolarità alla Casa di soggiorno San Giuseppe di Castelnuovo Don Bosco. Le accuse più numerose e pesanti alla direttrice Laura Ronco che avrebbe ricevuto i premi di produzione senza il parere di un organo di valutazione. «A processo dimostreremo l’estraneità alle accuse che vengono mosse alla dottoressa Ronco», ha commentato Aldo Mirate, suo difensore. Prima udienza il 6 novembre…
Rinviati in blocco tutti e dieci gli indagati al termine dell’udienza preliminare di lunedì mattina per irregolarità varie all’interno della Casa di soggiorno San Giuseppe di Castelnuovo Don Bosco. A partire dalla direttrice, Laura Ronco e del presidente, Antonio Ostino. La parte del leone, in termini di capi di imputazione, la fa sicuramente la Ronco, a capo della struttura da diversi anni.
Fra le varie accuse che le vengono contestate vi è quella di aver pagato una parcella di oltre 6 mila euro ad un’agenzia di investigazioni private incaricata di fare indagini a carico di un dipendente dell’ente, insieme a quella di aver imposto ad un ospite ultra 90enne di scrivere che il coordinatore degli infermieri di quel reparto gli aveva chiesto denaro per l’acquisto di integratori alimentari. Ancora, la Ronco è accusata di aver procurato “indebito profitto” ad una consulente facendole svolgere incarichi di psicologa che invece erano stati affidati mediante regolare procedura ad un’altra dottoressa; a quest’ultima, sempre secondo le accuse mosse dalla Procura di Asti, sarebbe stato addirittura impedito l’accesso ai locali adibiti ai colloqui psicologici.
Altro filone di irregolarità imputa alla Ronco, con il presidente Ostino, di aver procurato, anche in questo caso un “indebito profitto” nell’acquisizione di un appalto di gestione delle attività sanitarie, assistenziali ed alberghiere per oltre 405 mila euro ad una società. E poi il capo di accusa che coinvolge numerosi consiglieri di amministrazione: Vittorio Conti, Giuseppe De Pascale, Giovanna Addis, Rosa Teresa Giaretti, Valerio Musso Giulio, Roberto Corte, Mario Visconti e ancora Ostino. Si tratta di una serie di premi di produzione (almeno due da 12 mila euro) a favore della Ronco liquidati dal cda in più occasioni. Secondo la Procura il cda ha approvato i premi senza la previa valutazione del nucleo di valutazione interno e in violazione al contratto collettivo.
Secondo l’avvocato Alberto Avidano, che difende diversi consiglieri, questo parere non era dovuto perchè, come ha già certificato il Civit in udienza preliminare, le Ipab come la Casa di Soggiorno San Giuseppe non rientrano in questo obbligo normativo. Fra i rinviati a giudizio anche il segretario comunale di Castelnuovo Don Bosco Alberto Cane per una vicenda che riguarda la pubblicazione all'Albo Pretorio di una delibera con data antecedente alla sua seconda stesura. «A processo dimostreremo l’estraneità alle accuse che vengono mosse alla dottoressa Ronco», ha commentato Aldo Mirate, suo difensore. Prima udienza il 6 novembre.