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Pista ciclabile Canelli-AlbaIl progetto fa discutere
Attualità

Pista ciclabile Canelli-Alba
Il progetto fa discutere

Trasformare la linea che collega Canelli ad Alba, al momento in disuso, in pista ciclabile: l’idea è stata presentata dall’assessore regionale al turismo Alberto Cirio a RFI. Il costo è preventivato intorno al milione di euro. Il sindaco Marco Gabusi così come Fabio Isnardi di Calamandrana sposano il progetto. Il progetto, consegnato a Roma, è al vaglio a Roma…

Per il momento è solo sulla carta, ciò nonostante il progetto della pista ciclabile Canelli-Alba continua a far parlare di sé e a dividere. Da una parte la Regione Piemonte e gli amministratori locali che vorrebbero riconvertire la linea ferroviaria in questione, dall’altra gli ambientalisti e i pendolari che non si rassegnano alle sole corse su gomma. L’idea presentata dall’assessore regionale al turismo, l’albese Alberto Cirio, a Dario Lo Bosco, presidente di RFI e all’ad Michele Elia per la richiesta di comodato d’uso gratuito della ferrovia, prevede infatti di trasformare la linea che collega Canelli ad Alba, al momento in disuso, in pista ciclabile. «Si tratta di un progetto innovativo, primo in Italia» ha spiegato Cirio «anche per la tecnologia che verrebbe utilizzata». I 28 chilometri di binari non verrebbero, infatti, rimossi ma coperti con speciali pannelli di gomma a incastro rimovibili.

L’intervento, il cui costo è preventivato intorno al milione di euro, non dovrebbe implicare ulteriore cemento. I tempi di realizzazione dovrebbero essere brevi e la Regione intende sostenere economicamente la spesa attraverso i fondi Fas per il sistema turistico. Ogni pannellatura avrebbe un diametro di tre metri, così da rendere la pista percorribile nei due sensi di marcia. Un percorso studiato per essere utilizzato a piedi o in sella, dicono dalla Regione, che attraversa i comuni per collegare la zona del Barbaresco alle colline del moscato di Canelli, pianeggiante e alla portata di tutti. L’idea al comune delle Bollicine piace. Il sindaco Marco Gabusi così come Fabio Isnardi di Calamandrana sposano il progetto. Per entrambi la proposta è interessante, considerato che la linea è di fatto soppressa e che RFI non sembra avere tra le proprie priorità l’intenzione di ripristinarla a breve. «Urge in ogni caso un confronto con la Regione che per il momento non c’è stato». Critico, invece, Marco Violardo sindaco di Castagnole Lanze, il quale alla ferrovia non vuole rinunciare.

«Delle quattro linee che RFI ha deciso di sospendere in provincia di Asti due interessano il mio comune» ha commentato il sindaco «la Castagnole-Alessandria e l’Asti-Alba. Abbiamo raccolto firme per chiederne il ripristino e approvato un ordine del giorno contro questa pista ciclabile. Le politiche a favore del turismo non devono andare a discapito della ferrovia e dei pendolari. La Regione dovrebbe sostenere piuttosto un progetto di metropolitana leggera». Dello stesso avviso anche il sindaco di Costigliole e Alessandro Mortarino dell’associazione «Stop al consumo di territorio» il quale punta il dito contro la pista: «Nel fascicolo per la candidatura Unesco si fa chiaro riferimento » dichiara Mortarino «agli aspetti logistici, molto delicati per ottenere la nomina. Si parla di metropolitana leggera. Senza ferrovia come potremo rispettare i termini della candidatura?». Intanto il progetto, consegnato a Roma, è al vaglio di RFI che dovrà pronunciarsi sulla possibilità di comodato gratuito della linea.

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