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'Ndrangheta/ Le mani delle cosche su appalti e eolico, 35 arresti
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‘Ndrangheta/ Le mani delle cosche su appalti e eolico, 35 arresti

‘Ndrangheta/ Le mani delle cosche su appalti e eolico, 35 arresti
Blitz dela polizia a Crotone, sgominata una nuova ‘federazione’


Roma, 4 giu. (TMNews)
– Con l’operazione ‘Old Family’, in esecuzione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Catanzaro la polizia sta eseguendo dalle prime ore di oggi 35 arresti a carico di persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsioni, detenzione di armi comuni da sparo e traffico di stupefacenti.

L’operazione – condotta dalla squadra mobile di Crotone e dal Servizio centrale operativo (Sco) e coordinata dalla Procura Antimafia di Catanzaro, ha visto l’impiego di 250 uomini, con l’ausilio di altre squadre mobili, dei Reparti prevenzione crimine Calabria settentrionale e meridionale, unità cinofile e un elicottero del Reparto Volo di Reggio Calabria – ha di fatto disarticolato la nuova compagine di ‘ndrangheta operante a Crotone, composta da un nuovo gruppo federato tra le cosche Vrenna-Ciampà-Bonaventura e Megna di Crotone, nonché i Farao Marincola di Cirò e i Grande Aracri di Cutro, con collegamenti con la cosca dei Morabito di Reggio Calabria. I proventi delle attività illecite confluivano in una ‘cassa comune’ che veniva suddivisa in cinque parti tra i vari componenti il sodalizio. La nuova compagine di ‘ndrangheta di fatto aveva il controllo degli appalti pubblici e dei subappalti per i lavori di messa in sicurezza della SS 106, mostrando interesse anche nella gestione delle attività legate all’energia eolica e alla bonifica dell’area industriale dell’ex Pertusola sud.

L’indagine ha inoltre svelato il capillare controllo che la cosca aveva sull’attività del trasporto dei componenti delle pale eoliche (scaricati e stoccati in una zona del porto di Crotone) e ricostruito numerose estorsioni organizzate ai danni di operatori commerciali di Crotone, con l’utilizzo dei tipici atti intimidatori (ritrovamento di bottiglie con benzina e cartucce, incendi e danneggiamenti mediante colpi d’arma da fuoco).

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