Senato/ Il tormento dei 5 stelle già divisi su Grasso-Schifani
Scheda nulla, anzi no: libertà di coscienza
Roma, 16 mar. (TMNews) – “La democrazia partecipata è una fatica. Certo, è stato stressante”. E’ tutta in queste parole di Bartolomeo Pepe, senatore campano del Movimento 5 stelle, la sintesi della giornata più difficile per i neo eletti seguaci di Beppe Grillo, divisi e nervosi alla prima scadenza parlamentare seria e alla prima mossa politica del Pd pensata probabilmente anche per metterli in difficoltà: la candidatura di Piero Grasso, ex procuratore nazionale antimafia, alla presidenza del Senato. Lo stesso Pepe ha poi pubblicato su Facebook un post inequivocabile. “Amici: Libertà di voto. Senza contrattazioni e senza trucchi. Borsellino ci chiede un gesto di responsabillità e noi non siamo irresponsabili”, ha scritto.
La riunione dei ‘grillini’ è stata dura, nonostante il lavoro severo dei commessi di palazzo Madama per tenerli a distanza i cronisti hanno potuto distintamente sentire qualche urlo che ha trapassato le porte, compreso questo: “Io un mafioso al Senato non lo voto”, segno che la sfida tra Grasso e il presidente uscente Renato Schifani, siciliano anche lui, non ha lasciato affatto indifferenti tutti i ‘cittadini’ a 5 stelle. Alla fine divisi nel voto per alzata di mano: “Si è deciso a maggioranza”, ha ammesso uno di loro. Che poi si sono mostrati anche in aula piuttosto sfilacciati, e impegnati in capannelli di discussione separati, segno di una divisione che ha lasciato qualche strascico anche umano.
Il capogruppo-portavoce Vito Crimi aveva azzardato già stamane una previsione, ben prima della decisione collettiva del gruppo: “Noi abbiamo già detto quello che voteremo”. Assediato dai giornalisti a fine riunione, Crimi ha potuto solo leggere il comunicato formale che ribadiva la neutralità dei suoi: “Non faremo da stampella a nessuno”. Mentre Luis Alberto Orellana, il candidato di bandiera che M5S ha sostenuto fino alla terza votazione, ha fatto qualche fatica a spiegare in che modo avrebbero espresso la loro posizione i suoi colleghi: “Mi pare scheda nulla, ma bianca o nulla non vogliamo fare la conta”. Un segno chiaro del fatto che a dispetto del sistema piuttosto centralista del blog e delle dichiarazioni di Beppe Grillo, i neofiti del palazzo non sono troppo disposti a farsi dare la linea dall’alto.