La pubblicità lo promuove come il nuovo Avatar, ma a ben guardare ci sono pochi elementi in comune tra il kolossal di James Cameron e lultimo lavoro di Ang Lee, già premiato per La tigre
La pubblicità lo promuove come il nuovo Avatar, ma a ben guardare ci sono pochi elementi in comune tra il kolossal di James Cameron e lultimo lavoro di Ang Lee, già premiato per La tigre e il dragone e I segreti di Brokeback Mountain. Lelemento onirico, limmersione in un mondo fantastico grazie alla potenza della computer grafica è ciò che lega le due pellicole, altrimenti diversissime per narrazione e spirito.
Vita di Pi è in effetti il primo 3D del regista taiwanese, trasposizione sul grande schermo di un libro (omonimo) che in molti ritenevano impossibile da tradurre in immagini. Le pagine di Yann Martel, a metà tra romanzo di formazione e riflessione sulle religioni, dovevano diventare un film già parecchi anni fa; registi come M. Night Shyamalan, Alfonso Cuaròn si sono interessati al progetto, salvo abbandonarlo.
Ang Lee invece ha portato a compimento il lavoro, dopo unopera di riscrittura del suo sceneggiatore. La storia prende il via con il viaggio della famiglia di Pi, dallIndia verso il Canada. Qui suo padre intende vendere il suo zoo, con tanto di animali. Ma una tempesta fa affondare la nave e sopravvive solo Pi, a bordo di una scialuppa. Non è solo, con lui si è salvata anche una maestosa e feroce tigre del Bengala, Richard Parker, l'animale più temuto dello zoo paterno. Il viaggio dei due insoliti naufragi è costellato di vicissitudini, incontri e visioni mozzafiato, durante i quali Pi avrà occasione di dimostrare la propria intelligenza.
e.in.