Sono passati dieci anni dalla trilogia de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson, un evento che ha lasciato un segno profondo nella cinematografia e ha rilanciato il genere fantasy.
Sono passati dieci anni dalla trilogia de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson, un evento che ha lasciato un segno profondo nella cinematografia e ha rilanciato il genere fantasy. Con luscita del film, una nuova generazione di lettori ha avuto lopportunità di conoscere il capolavoro di Tolkien, pubblicata per la prima volta nel 1955. Un ritorno alla Terra di mezzo era atteso dai fan, vecchi e nuovi, desiderosi di ritrovare sul grande schermo le gesta narrate in una delle tante opere che vedono protagonisti hobbit, elfi e nani.
Esclusa (per ora) la monumentale cosmogonia del Silmarillion, la scelta non poteva che cadere su Lo hobbit. Molto prima della guerra che sconvolgerà la Terra di mezzo, Bilbo è un placido abitante della Contea, la cui vita viene trasformata da una visita inaspettata. Lo stregone Gandalf bussa alla sua porta proponendogli unavventura lontano da casa, insieme a una compagnia di nani intenzionati a riprendersi un tesoro. Durante il viaggio, Bilbo incontrerà Gollum, mostruosa creatura morbosamente legata a un anello doro.
Peter Jackson riuscirà a ripetere la magia? Da un lato, cè la conferma di Ian McKellen nel fondamentale ruolo di Gandalf, affiancato da altri ottimi attori come lo stesso Freeman nei panni di Bilbo. Resta qualche dubbio sulla decisione di trasporre un romanzo di trecento pagine in ben tre film: che ne sarà dei ritmi narrativi? Una domanda evidentemente passata in secondo piano, di fronte alla possibilità di triplicare lincasso.
e.in.