Biotestamento/ ‘Avvenire’: Legge sotto macerie fine legislatura
“Illusoria neutralità valoriale minaccia di svuotare etica”
Roma, 13 dic. (TMNews) – “Sotto le macerie della conclusione repentina della legislatura finisce, tra le altre, anche la legge sulle Dat, ovvero le ‘Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento’. Legge arenata a un passo dal voto definitivo nell`aula del Senato”. E’ la denuncia del quotidiano dei vescovi ‘Avvenire’ in un editoriale dedicato al testamento biologico intitolato ‘La macchia di quel voto sottratto al Parlamento’ (sottotitolo: Legge suelle Dat sabotata con ogni mezzo).
“Non siamo tanto ingenui – scrive Francesco Ognibene in un editoriale sul giornale Cei – da credere che sia mancato solo il colpo di reni dell`ultimo metro, ha piuttosto agito la scelta di adottare l`illusoria neutralità valoriale che minaccia di svuotare le riserve etiche degli italiani: ognuno faccia come crede, e lo Stato si disinteressi”.
“Parlano di ‘diritto mite’. Ma le forze politiche, culturali e persino le alte cariche istituzionali che sapendosi in minoranza hanno fatto di tutto per sottrarre la legge sul ‘fine vita’ al libero voto del Parlamento – scrive ancora ‘Avvenire’ – sono le stesse che, in decine di Comuni italiani, dove sono maggioranza stanno invece imponendo di forza registri per la raccolta dei testamenti biologici di più che dubbia legittimità e di opaca eticità, orientati come sono ad accogliere ogni sorta di volontà sulle scelte individuali relative alla propria morte. La si chiama ‘libertà di scelta’: ma quando l`oggetto della scelta sono la vita e la morte bisogna sapersi fermare. Prima – conclude il giornale dei vescovi – che a finire rottamata sia la persona umana”.