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Attualità

Cantiere scuola Jona: «Fateci stare ad Astiss per altre tre settimane»

I genitori degli alunni chiedono di tenere i figli all’università fino a quando non saranno rimosse le macerie nel cantiere – Assembramenti davanti all’Enofila

I genitori degli alunni della scuola Jona chiedono di tenere i figli all’università fino a quando non saranno rimosse le macerie nel cantiere

Conciliare l’esigenza di un grande cantiere, quello per il rifacimento della scuola Jona, con il diritto degli studenti di poter seguire le lezioni in sicurezza, senza dover sopportare rumori invasivi e altre criticità che di certo li penalizzerebbero nel percorso scolastico. Questa settimana gli alunni che frequentano le dieci classi destinate a restare nella porzione di Jona non ancora abbattuta sono stati accolti, in via del tutto eccezionale, nei locali dell’università dove hanno potuto seguire le lezioni senza particolari disagi. Ma è stata una sistemazione provvisoria che già da lunedì finirà con il ritorno degli studenti nei pressi del cantiere. Altre dodici classi sono state trasferite all’Enofila e lì frequenteranno l’intero anno scolastico.

Giovedì mattina diversi genitori e i rappresentanti del Comitato Jona hanno voluto lanciare un appello all’amministrazione comunale affinché i disagi per i loro figli siano limitati al minimo indispensabile.

«Siamo stati molto contenti di poter iniziare la scuola ospitati all’università – spiega la presidente del Comitato Mara Pandini – e vorremmo restare qui, se fosse possibile, altre due o tre settimane per consentire la totale rimozione delle macerie dal cantiere della Jona. A dire il vero qualsiasi soluzione alternativa a quella di far rimanere gli studenti nei pressi del cantiere sarebbe più indicata, ma dal Comune hanno risposto che non è possibile».

Ora i genitori chiedono garanzie affinché i rumori più invasivi siano “autorizzati” solo nel pomeriggio, dopo le 13.30, quando gli alunni escono dalla scuola.

«Evitare rumori eccessivi, – continuano i genitori – tenere sotto controllo la polvere e fare in modo che si possano aprire le finestre sono altre richieste che ci stanno a cuore, ma purtroppo sarà complicato perché, oltre al cantiere della scuola, hanno aperto un secondo cantiere all’ex Ferriere Ercole, sul retro del plesso. E’ vero che hanno installato delle paratie antirumore, ma solo al piano terra».

Gli assembramenti all’Enofila

Anche all’Enofila di corso Felice Cavallotti, dove sono state trasferite dodici classi della Jona, i genitori segnalano alcune criticità e in particolare gli assembramenti che avvengono sia all’ingresso che all’uscita degli studenti.

All’uscita dall’Enofila si creano assembramenti lungo il marciapiede

«Corso Felice Cavallotti è una strada molto trafficata e le auto continuano a passare anche quando gli studenti si radunano all’ingresso o all’uscita – racconta Claudia Cherchi a nome del Comitato – All’uscita ci sono genitori che occupano il marciapiede e che creano assembramenti e questa situazione non è ben vista dalla polizia municipale. Purtroppo non c’è spazio, ma se ci dessero la possibilità di utilizzare il parcheggio davanti all’edificio, sia quando i ragazzi attendono di entrare, sia per noi genitori, quando li aspettiamo per l’uscita, si risolverebbe il problema. Oppure potrebbero aprire il parcheggio dell’ex Waya che si trova vicino all’Enofila e farci usare quello». Per i genitori sarebbe utile avere un nonno civic anche all’uscita da scuola (c’è già al mattino) oppure chiudere la strada per 15 minuti durante gli ingressi e le uscite dalle classi.

La replica dell’assessore Morra

Interpellato sulle questioni sollevate dai genitori, l’assessore all’edilizia scolastica risponde: «Le barriere antirumore nel cantiere Jona sono un di più che non era previsto e che la ditta ha suggerito di installare, ma per quanto riguarda le finestre si possono aprire senza problemi. Abbiamo già dato indicazioni di effettuare i lavori più rumorosi nel pomeriggio, ma quello resta comunque un cantiere è anche al mattino gli operai devono lavorare. All’Enofila non ci dovrebbero essere gli assembramenti all’esterno, ma io faccio l’assessore all’edilizia scolastica e queste criticità non sono di mia competenza».

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