E attraverso la creazione di due fondi immobiliari che la Regione cercherà nuove fonti di liquidità, pare per almeno 600 milioni. Il primo fondo, detto Fir (Fondo immobiliare regionale) sarà
E attraverso la creazione di due fondi immobiliari che la Regione cercherà nuove fonti di liquidità, pare per almeno 600 milioni. Il primo fondo, detto Fir (Fondo immobiliare regionale) sarà alimentato da beni direttamente sotto il controllo delle Regione tra cui il grattacielo della nuova sede regionale. A preoccupare, però, è la creazione del secondo fondo, il Fis (Fondo immobiliare sanitario) che avrà una durata venticinquennale e che sarà alimentato con gli immobili degli ospedali. Il fondo dovrebbe essere diviso tra una quota pubblica (66%) e una in mano a privati (33%) più un piccolo 1% dato ad altri soggetti.
Il fine ultimo è quello di far rendere gli immobili nella loro totalità ma, quando si tratta di strutture ospedaliere, qualche dubbio sullopportunità di inserirle in unoperazione del genere cè. «La creazione del Fondo Immobiliare Sanità – commentano i vertici piemontesi di Cgil, Cisl e Uil – comporterà la perdita di titolarità nella gestione degli immobili cosiddetti non disponibili, da parte delle Aziende Sanitarie, con evidenti complicazioni riguardanti i processi e i costi di manutenzione e ristrutturazione degli stessi».
r.s.