Sanremo/ Bar Refaeli e Carla Bruni regine della seconda serata
Niente politica all’Ariston dopo ‘caos’ Crozza. Omaggio a Modugno
Sanremo, 14 feb. (TMNews) – Niente politica nella seconda serata del Festival di Sanremo dopo le polemiche di ieri per lo show del comico genovese Maurizio Crozza, che era stato interrotto da alcuni contestatori durante la prima serata della kermesse. Regine della seconda puntata, che è cominciata e terminata con un omaggio a Domenico Modugno di Beppe Fiorello, protagonista di un film sulla vita del grande cantautore italiano, la bellissima modella israeliana Bar Refaeli, che con un abito nero quasi trasparente si è improvvisata musicista per qualche secondo, cimentandosi in un rullo di batteria e l’ex premier dame di Francia, Carla Bruni, il cui atteso arrivo nella città dei Fiori era stato preceduto da una serie di polemiche, soprattutto per il suo presunto intervento a favore dell’ex terrorista Cesare Battisti.
Dopo aver interpretato un paio di canzoni del suo nuovo disco, la cantautrice torinese è stata protagonista di un divertente siparietto con Luciana Littizzetto, che si è esibita in una parodia della canzone più famosa della Bruni “Quelqu’un m’a dit” in cui ha elencato con ironia tutte le differenze tra se stessa e l’illustre concittadina.
“Carla ha avuto una vita difficile -aveva detto poco prima del duetto ‘Lady Sanremo’- è nata gnocca, è nata ricca, voleva fare la modella ed è diventata top model, cercava un fidanzato ed ha trovato un
presidente: ha più culo che anima. E` capace di vincere il festival senza gareggiare”, ha aggiunto tra le risate del pubblico in sala.
Gli altri ospiti della serata, che è stata segnata dalla tragedia che ha colpito Franco Gatti, storico cantante dei Ricchi e Poveri, la cui esibizione sul palco dell’Ariston, in programma proprio ieri, è stata annullata, sono stati il cantautore israeliano Asaf Avidan, che ha interpretato la sua hit ‘Reckoning Song’ e il comico Neri Marcorè, che si è cimentato in una delle sue più famose imitazioni, quella del giornalista Alberto Angela. Particolarmente riuscita la gag con il presentatore Fabio Fazio, che per l’occasione ha rispolverato le sue vecchie doti da imitatore calandosi nei panni di Piero Angela.
A movimentare una serata corsa via senza particolari colpi di scena, Elio e le Storie Tese che, 17 anni dopo la loro ultima apparizione a Sanremo, si sono presentati sul palco dell’Ariston vestiti da chierichetti per eseguire la prima delle loro due canzoni “Dannati forever”, che è stata però eliminata dal pubblico da casa con il televoto e dal voto della giuria della stampa. Dello storico gruppo milanese in gara è rimasta “La canzone monotona”, dei Modà “Se si potesse non morire”, di Simone Cristicchi “La prima volta che sono morto”, di Malika Ayane “E se poi”, degli Almamegretta “Mamma non lo sa”, di Max Gazzè “Sotto casa” e di Annalisa “Scintille”.
Dopo i big si sono esibiti i primi quattro giovani, Renzo Rubino, Irene Ghiotto, Il Cile e i Blastema. A passare turno sono stati il cantautore pugliese Renzo Rubino con “Il postino” e il gruppo rock dei Blastema con “Dietro l’intima ragione”. Fuori programma al termine della serata con il ritorno sul palco di Beppe Fiorello, che insieme a Fazio e alla Littizzetto, ha cantato “Vecchio frack”, uno dei grandi successi di Domenico Modugno.