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Cinema/ Siani: dopo il "Principe abusivo" anche il Papa abusivo
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Cinema/ Siani: dopo il “Principe abusivo” anche il Papa abusivo

Cinema/ Siani: dopo il “Principe abusivo” anche il Papa abusivo
Dal 14 il film del comico napoletano con De Sica e Felberbaum


Roma, 11 feb. (TMNews)
– La notizia delle dimissioni del Papa irrompe anche alla presentazione del nuovo film di Alessandro Siani, “Il principe abusivo”, nelle sale dal 14, e il comico non ha perso l`occasione per un commento: “Volevo una notizia che desse risalto al film: il Papa si dimetterà il 28 febbraio, quindi per 16 giorni oltre al Principe abusivo avremo anche il Papa abusivo”. Questa volta Siani, campione d`incassi al cinema con Bisio in “Benvenuti al sud” e “Benvenuti al nord”, diventa regista di una commedia che somiglia molto a una favola, in cui un disoccupato napoletano (che fa da cavia per medicinali sperimentali), si innamora di una vera principessa (Sarah Felberbaum), e le gag nascono soprattutto dal confronto tra due mondi lontanissimi a confronto.

“Mi piaceva parlare di ricchezza e povertà, avevo come riferimento film come My Fair Lady o Il Conte Max. E poi mi sono ispirato ai film americani sul genere, senza mai strafare ed essere volgare” ha affermato l`attore-regista. Gran parte delle risate scaturiscono dalle gag tra la coppia Siani-De Sica, di cui Siani ha detto: “Sono sempre gli attori che fanno la differenza, e Christian doveva far ridere con la tenerezza, che non è una cosa semplice. E poi se avevo dei dubbi come regista chiedevo aiuto a lui”. De Sica ha rivelato che sul set è nata una grandissima amicizia: “Sembra che lavoriamo insieme da 30 anni, perché recitare con lui è facile e come regista mi ha guidato, anche se io sono più vecchio” ha detto l`attore, che aveva già recitato con Siani in un paio di Cinepanettoni. Ora i due sono pronti a tornare a recitare insieme: “Ci piacerebbe portare insieme a teatro Quasi amici”, ha rivelato a Siani.

All`accusa di fornire un`immagine stereotipata della sua città, Napoli, Siani ha risposto: “Nei miei film non ci sono mai i luoghi comuni su Napoli, non ci sono pizze, mandolini o parolacce, e poi ho fatto vedere i luoghi più belli della città”. Sul connubio Napoli e sentimento però non ha dubbi: “Ci sono cose universali e il sentimento lo è, e noi napoletani lo abbiamo nel DNA”.

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