E’ un piccolo passo per Asti, ma un grosso passo per i ciclisti e più in generale per chi utilizza la bici per muoversi in città. Ad Asti “cade” il divieto di andare in bicicletta nei parchi. Un divieto assurdo, anacronistico, che però rendeva i parchi, almeno sulla carta, off-limits per tutti gli utilizzatori delle due ruote.
In realtà, come chiunque può sperimentare andando in un qualsiasi parco cittadino, o nei giardini pubblici, biciclette ne passano e ne sono sempre passate in barba a un divieto a molti sconosciuto. Ma se la polizia municipale avesse voluto muovere una contestazione specifica a chi fosse stato sorpreso a girare in bici nei parchi, avrebbe avuto tutte le ragioni.
La cancellazione del divieto di transito delle bici nelle aree verdi è stata decisa nel Consiglio comunale del 17 dicembre e fortemente voluta dall’amministrazione Rasero.
«Si trattava di un divieto anacronistico, – commenta l’assessore alla polizia municipale Marco Bona – dovuto alla vetustà del nostro Regolamento di Polizia Urbana che risale ai primi anni del dopoguerra e che quindi, per alcuni suoi aspetti, riportava norme ormai del tutto non corrispondenti a come oggi la città e i suoi parchi vengono vissuti dai suoi cittadini. Con questa modifica viene mantenuto il divieto di accesso per velocipedi, biciclette e veicoli equiparati all’interno di piazzole, pedane polivalenti e aree gioco. Allo stesso tempo, però, si consente agli stessi la circolazione nei viali di parchi e aree verdi cittadine con l’obbligo di mantenere una velocità moderata, non superiore ai 6 km/h. Questa velocità è la stessa individuata dalla legge nazionale per disciplinare il transito dei monopattini elettrici all’interno delle aree pedonali delle città».
«La modifica accolta porta il nostro Regolamento in linea con il 2020: – aggiunge il sindaco Maurizio Rasero – mantenere il divieto, infatti, avrebbe comportato limitazioni all’utilizzo dei parchi che ormai non sono più concepiti come semplici aree destinate al passeggio ma come luoghi di svago per bambini e famiglie, di incontro per i cittadini ed anche come aree per svolgere attività sportive. Ecco perché è stato rivisto anche il comma riguardante la possibilità di individuare aree per far giocare i propri figli o semplicemente sdraiarsi per terra su un telo. Ad oggi, questi semplici comportamenti entrati a far parte del nostro modo di vivere erano vietati dal Regolamento. Con questa modifica, rimane fermo il divieto di sedersi ai margini di aiuole o sdraiarsi sulle panchine, per ovvi motivi di decoro e per non deturpare il bene pubblico, ma allo stesso tempo, in collaborazione con l’ufficio Aree Verdi in capo all’assessore Stefania Morra, saranno individuate aree destinate a far giocare i bimbi senza disturbare gli altri fruitori del parco o, semplicemente, utilizzabili per leggere un libro all’aria aperta. Così rimodulata, – conclude il sindaco – questa norma ci permetterà di individuare tali spazi secondo le specificità di ogni nostro parco».
Riccardo Santagati
Una risposta
Per quale motivo : Divieto assurdo ?
Dopo i marciapiedi i parchi, il pedone non ha diritto di passeggiare tranquillo, senza che qualche demente rischi di falciarlo ?