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Bilancio 2011 del Comune, la Corte dei Conti vuol vederci chiaro
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Bilancio 2011 del Comune, la Corte dei Conti vuol vederci chiaro

Circa tre pagine di relazione. Così la sezione regionale di controllo per il Piemonte della Corte dei conti chiede al Comune tutta una serie di chiarimenti, a seguito dell’analisi effettuata sul rendiconto di bilancio 2011 dell’Ente, sotto l’allora Giunta Galvagno. Nella stessa relazione si legge che il Comune «potrà inviare ulteriori osservazioni in merito». Al centro dell’attenzione anche la situazione relativa a diversi organismi partecipati del Comune…

E’ una relazione lunga circa tre pagine quella con cui la sezione regionale di controllo per il Piemonte della Corte dei conti chiede al Comune tutta una serie di chiarimenti, a seguito dell’analisi effettuata sul rendiconto di bilancio 2011 dell’Ente, sotto l’allora Giunta Galvagno. Nella stessa relazione, datata 16 gennaio 2013, si legge che il Comune «potrà inviare ulteriori osservazioni in merito, entro 10 giorni dal ricevimento della presente nota».

Nello specifico, le anomalie riscontrate sono articolate in sei diversi punti.
Tra questi, «si evidenziano residui passivi (somme non pagate, ndr), finanziati da indebitamento, non movimentati da più di due anni; un risultato di gestione negativo (–1.562.867,05 euro), derivante da disequilibri di parte corrente, di cui si invita a precisare le cause; una differenza di parte corrente negativa (– 2.429.574,80 euro), coperta mediante l’utilizzo sia dell’avanzo di amministrazione per 912.545,33 euro sia di entrate a carattere straordinario, quali contributi per permesso di costruire (1.556.713,03 euro) e plusvalenze da alienazione di beni patrimoniali (500 mila euro)». Si ricorda quindi che «l’esistenza di disavanzi di gestione significativi, specialmente se ripetuti per più esercizi, anche in presenza di avanzo di amministrazione, può essere sintomo di una non sana gestione finanziaria, soprattutto se tali disavanzi derivano da squilibri di parte corrente».

E ancora, si rileva «per il 2011, una modesta capacità di riscossione, pari al 60% dell’accertato, per quanto riguarda le sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada e il recupero dell’evasione fiscale». Secondo la Corte dei conti poi «appare in peggioramento, rispetto all’esercizio 2010, per circa 600 mila euro, la differenza tra il totale dei residui passivi (somme non pagate, ndr) e dei residui attivi (risorse impegnate a bilancio ma inutilizzate, ndr), che ha raggiunto l’ammontare di 7,8 milioni di euro».

Al centro dell’attenzione anche la situazione relativa a diversi organismi partecipati del Comune, in quanto «potenzialmente idonea ad incidere negativamente sulla situazione finanziaria del Comune. Specie considerato l’ingente debito di alcuni di essi nei confronti del socio di riferimento ovvero la presenza di cospicue perdite di esercizio nel 2011 per gli organismi con partecipazione superiore al 10%».

In particolare si citano: l’Aurum et Purpura cioè la società che gestisce l’Enofila («si è rilevata una perdita di 270.640 euro, a fronte di una partecipazione diretta dell’Ente del 23,474%. A tale società nel 2011 sono stati erogati 106.295 euro a titolo di copertura di perdite»); il Consorzio di Bacino dei Rifiuti dell’Astigiano («indebitamento di 289.061,33 euro, a fronte di un valore di produzione pari a zero»); la Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano («indebitamento di 12.222.162 euro e spese in conto capitale, per acquisizione di capitale, pari a 1.009.050 euro»); il Consorzio di Comuni per l’Acquedotto del Monferrato («si rileva un elevato indebitamento di 40.600.124 euro, notevolmente superiore al valore della produzione pari a 24.589.245 euro); Asp («si richiedono chiarimenti ulteriori in riferimento alla voce “altre spese” pari a 11.099.148 euro»); Polyrec Srl in liquidazione; la Fondazione Centro Studi Alfieriani («si è rilevata una perdita di 107.488,98 euro»); e le società a partecipazione indiretta (dove cioè il Comune non ha rappresentanti né quindi potere decisionale, ndr) Tecnogranda Spa («perdita 1.135.774 euro, partecipazione 36,56%») e Torino Nuova Economia Spa («perdita 2.696.861 euro, partecipazione 40%»).

Manuela Zoccola

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