Con 6.700 vaccinazioni già effettuate e una copertura del personale dell’Asl AT vicina all’80%, si è chiusa mercoledì la prima tornata vaccinale antiCovid che prevedeva di inoculare il vaccino Pfizer alle categorie più a rischio: operatori sanitari e altri soggetti che, per lavoro o volontariato, sono in qualche modo connessi all’attività sanitaria negli ospedali di Asti e Nizza. La conclusione della prima Fase si è raggiunta con qualche giorno di anticipo rispetto ai tempi previsti ed è la stessa Asl a confermare di aver vaccinato quasi l’80% dei dipendenti, mentre ha raggiunto il 95% dei medici di medicina generale e pediatri, ma anche il 100% dei soggetti impegnati nel volontariato e nelle pubbliche assistenze.
Se quasi l’80% degli aventi diritto si è vaccinato, vuol dire che c’è stata una “sacca di resistenza” pari al 20%? Secondo l’Asl non è proprio così perché «la quota mancante – si legge in una nota stampa – non necessariamente corrisponde a soggetti non in linea con la politica vaccinale».
Si tratta in buona parte di soggetti «affetti da indisposizioni momentanee o gravi allergie che sconsigliano la vaccinazione».
I richiami e la Fase 2
Nel frattempo sono già in corso i richiami, previsti dopo tre settimane dalla prima dose, per garantire ai vaccinati l’immunità dovuta agli anticorpi sviluppati dal vaccino.
Anche nelle RSA la vaccinazione sta andando avanti con celerità tenuto conto che, nell’Astigiano, le residenze per anziani sono una sessantina per un totale di oltre 2.000 ospiti. A vaccinare queste persone ci pensano 6 medici e 12 infermieri che fanno parte dell’equipe mobile disposta dall’Asl in supporto alla campagna vaccinale.
«Questi, in collaborazione con il personale delle RSA interessate, – spiegano dall’Asl – analizzano uno ad uno i dossier sanitari dei candidati alla vaccinazione, procedono all’inoculo e vigilano sulla procedura sino al ritorno in camera degli ospiti.
Mentre oltre il 90% degli operatori risulta ora vaccinato, il completamento del primo ciclo per gli ospiti delle RSA è previsto per il 26 gennaio e costituisce il primo fondamentale tassello per la messa in sicurezza di tutto il sistema delle residenze anziani».
La riconoscenza del nuovo direttore generale
Giunto ad Asti da poche settimane, il nuovo direttore generale dell’Asl AT Flavio Boraso ha voluto esprimere la sua soddisfazione e riconoscenza agli operatori che fanno parte delle equipe vaccinali. «Dobbiamo tutti insieme esprimere un sentimento di riconoscenza – spiega – per lo sforzo eccezionale messo in campo dalle equipe vaccinali. Ricordo che queste sono composte da personale aziendale ma non solo: alcuni medici in pensione hanno infatti offerto la propria disponibilità per “scendere in campo” vicino ai più giovani colleghi. Parliamo di uno sforzo corale che va ben oltre gli orari consueti e che in breve tempo ha consentito di raggiungere e superare gli obiettivi assegnati all’Azienda. Attendiamo ora le direttive nazionali e regionali che riguardano la popolazione dei soggetti fragili, gli ultraottantenni in primis, così come gli operatori dei servizi essenziali e di pubblica utilità. I servizi aziendali sono pronti a garantire questo servizio, assieme naturalmente ai medici e ai pediatri di famiglia».
L’Asl annuncia che nei prossimi giorni sarà superata la soglia degli 8.000 vaccini: «Un ottimo risultato in ambito regionale, – evidenziano nella nota stampa – tanto più se confrontato con il numero dei soggetti candidati in questa prima fase di vaccinazione, che testimonia come il sistema attuato nell’Astigiano, nel suo complesso, può e potrà rivestire un ruolo di primo piano nel collaborare al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Assessorato alla Sanità Piemontese».
Riccardo Santagati