Con la chiusura della sede dell'Agenzia delle Entrate e l'inserimento delle strutture sanitarie nicesi nel Fondo immobiliare sanitario, l'amministrazione si confronta con le criticità della cosiddetta spending review. E il primo cittadino Flavio Pesce avverte: «Il rischio è un allontanamento dalle esigenze dei territori»
Chiusura dellufficio nicese dellAgenzia delle Entrate e inserimento del patrimonio immobiliare dellAsl di Asti comprese le strutture sanitarie nicesi, dal S. Spirito alla Casa della Salute al costruendo presidio dei Boidi allinterno del Fondo immobiliare sanitario (Fis) istituito a dicembre dalla Regione Piemonte. È su due fronti, entrambi problematici, che sceglie di puntare lattenzione il sindaco di Nizza Flavio Pesce. Nel caso dellAgenzia delle Entrate, abbiamo già dato notizia del comunicato ufficiale, secondo cui la sede di via IV novembre cesserà le sue funzioni il prossimo 13 maggio, in linea con altre 5 realtà a livello regionale, che condividerebbero secondo la dirigenza carichi di lavoro molto esigui. Era lo stesso comunicato ad alludere alla possibilità di mantenere uno sportello front office, condividendone gli oneri con le amministrazioni eventualmente interessate.
«Stiamo valutando le modalità di ricollocazione chiarisce il sindaco . Presto avrò un incontro con i vertici provinciali dellAgenzia. Certo lo Stato risparmia, riversando i costi in parte sui cittadini e in parte sulle amministrazioni locali. I lavoratori interni saranno spostati altrove, con conseguenze per il personale, e i cittadini perdono un altro servizio. Nonostante gli interventi della spending review pretendessero di essere a invarianza dei servizi». Al nuovo fondo che raccoglie gli immobili di proprietà delle aziende sanitarie piemontesi Flavio Pesce aveva già in effetti accennato in precedenza; vi ritorna per sottolineare quanto le cose stiano procedendo velocemente e le conseguenze che le scelte della giunta Cota potrebbero avere sulla sanità a Nizza: «Mi preoccupa che il 33% del Fis veda la partecipazione di investitori terzi, che è come svendere i nostri ospedali.
In città sono infatti di proprietà dellAsl sia il Santo Spirito che la Casa della Salute. Il primo fu acquisito dalla Regione per via legislativa negli anni 90. La struttura che ospita la seconda era del Comune, essendo stata sede per decenni delle scuole medie, che lha donata allazienda sanitaria. Non ci entusiasma lidea di vederla trasferita a un fondo in parte privato. Mentre per il costruendo presidio della Valle Belbo, chi sarà a completarlo tra la Regione e il Fondo? Le differenze potrebbero essere sostanziali». Flavio Pesce ha partecipato ieri pomeriggio a un incontro ad Alessandria alla presenza dellassessore regionale alla sanità Paolo Monferino: «Ormai tutto viene gestito a livello di federazioni sanitarie, con Asti e Alessandria insieme, perciò il sistema non è più a base provinciale. Il rischio è un allontanamento dalle esigenze dei territori».
Fulvio Gatti