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L'ex ministro Cesare Damiano:«Bersani premier, Monti presidente»
Attualità

L'ex ministro Cesare Damiano:
«Bersani premier, Monti presidente»

Nel corso di un dibattito organizzato dal Partito Democratico, la previsione – o l'auspicio – di Damiano sul futuro del nostro Paese. L'ex ministro ha affrontato la questione degli esodati, proponendo di trovare finanziamenti bloccando l'indicizzazione delle pensioni che sono cinque volte sopra il minimo

Affollato incontro in Municipio con ospite l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano. Quello che il sindaco Brignolo ha definito «il nostro miglior ministro del lavoro». Si è parlato di “lavoro e riforme in tempo di crisi” con una battuta sul possibile futuro del premier Mario Monti. «Viviamo tempi duri – ha introdotto Brignolo – che rendono incomprensibili i provvedimenti del governo». Cesare Damiano, cuneese ed ex Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale del Governo Prodi non ha smentito di essere uno dei fedelissimi del segretario Bersani. «Alle primarie lo voterò – ha esordito – mi baso sui programmi. Quello di Renzi non mi piace per niente e – ha continuato sul premier Monti – se non si troverà un accordo sulla legge elettorale è facile faccia il Presidente della Repubblica». In una sorta di ticket da più parti ipotizzato. Bersani a Palazzo Chigi e Monti al Quirinale.

Il richiamo ai valori della politica è stato forte anche parlando di questioni pratiche come quella degli esodati. «La battaglia mira a trovare la copertura nella legge di stabilità. Non ci sono altre possibilità e gli eventuali fondi vanno messi sul cuneo fiscale e non sulla produttività – ha precisato presentando una sua proposta – Blocchiamo l’indicizzazione delle pensioni per tutti gli assegni cinque volte sopra il minimo. Stiamo parlando di 3 miliardi di euro in dieci anni che possono essere utilizzati per finanziare l’equilibrio del sistema previdenziale dal suo interno. E dare copertura a problemi come quello degli esodati».

A fine intervento non sono mancate alcune domande scomode sul tema dell’articolo 18, argomento che come sempre genera un certo imbarazzo nelle file pubbliche del PD. L’ex ministro nel suo stile solitamente cauto ha concluso che: «c’è stata una sentenza, la prima in tal senso e il lavoratore è stato reintegrato. Certo una rondine non fa primavera ma potrebbe diventare l’orientamento generale». Tra i presenti tutto lo stato maggiore del PD astigiano, che ha organizzato l’incontro, oltre al sindaco Brignolo, il deputato Massimo Fiorio e la neo segretaria provinciale Ferraris. Assente Angela Motta.

Lodovico Pavese

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