Un anno dopo la nave da crociera Concordia è ancora lì, incagliata contro lo scoglio dellisola del Giglio: come un gigante cetaceo bianco giace sul fondale come a voler ricordare che non è
Un anno dopo la nave da crociera Concordia è ancora lì, incagliata contro lo scoglio dellisola del Giglio: come un gigante cetaceo bianco giace sul fondale come a voler ricordare che non è giusto dimenticare. A 12 mesi di distanza dalla tragedia ecco di nuovo la famiglia Rosso di Castelnuovo, sopravvissuta al disastro: «La vita è ricominciata, è passato lo spavento seppur non sia stato facile, le prime settimane sono state durissime» racconta Mariateresa Manfredi, che con due figlie e marito si è salvata dallaffondamento della nave. Stanno tutti e quattro bene, solo la figlia più piccola è ancora un po turbata. La famiglia ha accettato il risarcimento della Compagnia Costa, 11 mila euro a persona: «Abbiamo dovuto ricomprare tante cose anche di valore- che sono andate perse. Non abbiamo avuto danni per fortuna, a parte il forte shock. Costa Crociere ci è stata vicino, sono stati di parola, non ci siamo sentiti abbandonati». Il 13 gennaio 2012 la famiglia Rosso la ricorda così: «Saranno state le 21.45- ricorda Mariateresa: improvvisamente ho sentito la virata, fortissima.
Cera il panico totale, urla, gente che sveniva, scene indescrivibili». E dopo unora e mezza di attesa sono stati i primi a essere calati a mare con la scialuppa, intorno alle 11,15. E oggi, 14 gennaio 2013 la famiglia Rosso è in crociera, ha deciso di ripartire per una settimana, sempre con la Costa Crociere, ripercorrendo lo stesso tragitto del 2012: «E stata una scelta della figlia più grande, Alice, per il suo compleanno, mi ha detto mamma andiamo di nuovo. E così partiamo, anche per esorcizzare la tragedia. Non è facile, ma è un modo per metterci alla prova». Ancora un po scossa dal contatto con il mare è la figlia più piccola, Arianna, che non se lè sentita di tornare sulla nave ed è rimasta a casa con la nonna. Una scelta senza dubbio coraggiosa: «Io ci penso spesso a quel che ho vissuto, in un anno abbiamo continuato a sentirci con gli animatori e con altri passeggeri, è nata lamicizia. In viaggio ci saranno anche loro, ci ritroveremo, saremo tutti assieme lì».
Una lettera di cordoglio della Costa Crociere li ha raggiunti in questi giorni: «Ci ha fatto piacere riceverla – confessa Mariateresa – cè stata anche una ricorrenza al Giglio per coloro che sono morti quella notte». Sui fatti, raccontati anche dai media televisivi, la Manfredi commenta: «Abbiamo avuto davvero una gran fortuna, qualcuno ci ha messo una mano dallalto. Dalla scatola nera è risultato tutto evidente. Io penso che la manovra non sia stata assolutamente di salvataggio, è stata fortunosa, la rotazione è stata naturale. Se il capitano avesse dato subito lallarme penso che si sarebbero salvati tutti. E poi non si scappa via, ci sono stati 30 morti, poteva dare soccorso prima, non così tardi, siamo stati unora e mezza sul ponte in attesa di salvarci».
Roberta Arias