Si è spento a 88 anni ed è stato sepolto sabato. Sindaco di Villanova negli anni Sessanta, era appassionato di storia locale: numerose le pubblicazioni in cui aveva raccolto le sue ricerche. A lui si deve l'avvio del processo di industrializzazione di Villanova
Si è spento venerdì scorso, 2 novembre, alletà di 88 anni, Francesco Tessiore, da molti considerato il Grande Vecchio di Villanova e certo non solo per ragioni anagrafiche. Sindaco del paese negli Anni Sessanta, ex insegnante elementare e poi sindacalista con la Cisl, più volte sui banchi del consiglio comunale, è stato giornalista e collaboratore, per lunghi anni e sino alla scorsa primavera, della Gazzetta dAsti. Studioso di storia e costumi locali, è stato autore di numerose pubblicazioni a carattere divulgativo nate proprio da questa sua passione. Fondatore di periodici, come lOrtica, e di associazioni culturali come il Circolo Minelli, impegnato a vari livelli con la parrocchia e le principali associazioni locali, fu tra i fondatori della Pro Loco e recentemente autore anche di un libro sulla storia di questa associazione.
In passato anche attore in piccole compagnie locali, fu più volte strambottista nella gara dellIncanto del Cappello di S.Isidoro. Politico di lungo corso, nato antifascista e poi passato nelle file della Democrazia Cristiana, fu attivista della Rete di Leoluca Orlando negli anni 90, quindi ambientalista in prima linea nella stagione delle discariche, fatte o tentate, sul territorio villanovese; passato alla Margherita e quindi al fattivo sostegno delle iniziative locali del PD, ancora nellultima campagna elettorale si è speso in più occasioni per favorire lelezione di Christian Giordano, attuale sindaco del paese, così come in precedenza fu sostenitore accanito di Roberto Peretti.
Da sindaco avviò il processo di industrializzazione di Villanova, favorendo larrivo delle prime fabbriche su un territorio che fino a metà degli anni 60 era votato in maniera esclusiva allallevamento e allagricoltura. Intraprendente e certamente iperattivo, mai domo nel dedicarsi alle sue passioni culturali e politiche, a quasi ottantanni imparò ad usare il computer e il cellulare per restare al passo con i tempi. Fra tanti successi e le immancabili sconfitte che possono costellare la vita di un uomo di questa tempra, il neo più grosso fu senzaltro rappresentato dalla gestione della Casa di Risposo San Giovanni Evangelista, di cui fu presidente su incarico della prima amministrazione guidata da Roberto Peretti.
Tenace nelle sue posizioni, grande tessitore di alleanze politiche e personaggio quasi onnipresente negli avvenimenti culturali, politici e sociali del paese per più di 50 anni, Francesco Tessiore aveva il grande pregio di saper ascoltare pazientemente anche le critiche più dure al suo operato. Mai rancoroso nel dibattito o nello scontro verbale con lavversario politico di turno, aveva la grande capacità di essere impermeabile agli attacchi, anche personali che gli venivano rivolti, dimostrandosi sempre aperto al dialogo e al chiarimento in qualunque situazione.
Ai suoi funerali, svoltisi sabato pomeriggio nella parrocchiale di S.Pietro in Supponito, moltissimi i villanovesi presenti, i compagni di tante battaglie, i rivali politici, anche, così come i rappresentanti delle istituzioni e gli amministratori locali, tutti riuniti a rendere lultimo saluto al Grande Vecchio. Oltre alla moglie, Lucia Garofalo, con la quale è stato legato da oltre 50 anni di felice vita coniugale, Francesco Tessiore lascia i figli Luigi, Leonardo, Paolo e Anna Maria, con i nipoti Bjorn, Francesca, Giorgio, Enrico e Annalisa.
Franco Cravero