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Carbosulcis/ Quinta notte a -373 metri per i minatori
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Carbosulcis/ Quinta notte a -373 metri per i minatori

Cagliari, 30 ago. (TMNews) – Quinta notte a meno 373 metri di profondità nella miniera di Nuraxi Figus (Gonnesa) per i minatori della Carbosulcis che chiedono al Governo di sbloccare il progetto di


Cagliari, 30 ago. (TMNews)
– Quinta notte a meno 373 metri di profondità nella miniera di Nuraxi Figus (Gonnesa) per i minatori della Carbosulcis che chiedono al Governo di sbloccare il progetto di rilancio della miniera con la produzione di energia pulita dal carbone attraverso la cattura e lo stoccaggio di Co2 nel sottosuolo. Gli operai, che hanno incassato ieri la solidarietà del presidente Napolitano, si preparano ad un’altra giornata di lotta. Ieri il clamoroso gesto del delegato sindacale Stefano Meletti che, durante l’incontro coi giornalisti, si è ferito con un coltello all’avambraccio destro. L’uomo è stato portato all’ospedale Sirai di Carbonia dove gli sono stati applicati dieci punti di sutura. “Siamo pronti a tutto – ha detto un altro rappresentante sindacale, indicando la stanza blindata dove sono custoditi oltre 690 chili di esplosivo e 1.221 detonatori – È il momento dell’esplosivo”. Testimonianza di una tensione sempre crescente.

Nel frattempo si registra la presa di posizione dell’Enel che in una nota ha precisato che “sta onorando il suo contratto per acquisire carbone dalle miniere del Sulcis. Per quanto riguarda il progetto integrato del Sulcis con cattura e sequestro della Co2 (Ccs), si ricorda che è la Regione che ha la responsabilità di promuovere un bando di gara internazionale per l’assegnazione del progetto”.

Il governatore della Regione Sardegna, dal canto suo, si prepara all’incontro di domani a Roma con il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani per fare il punto sulle azioni urgenti e di prospettiva finalizzate alla difesa e al rilancio della realtà produttiva del Sulcis. “La Sardegna – ha dichiarato Cappellacci – agisce sia sul piano politico nazionale che su quello europeo per difendere le realtà esistenti, che hanno una valenza strategica, e aprire nuove prospettive di sviluppo e occupazione per un territorio che più di altri ha sofferto gli effetti della crisi internazionale”.

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