Sicilia/ Casini rilancia asse con Bersani ma difende Alfano
‘Alleanza progressisti-moderati antidoto all’antipolitica’
Roma, 29 ott. (TMNews) – L’Udc esulta per la vittoria di Rosario Crocetta in Sicilia, il candidato, europarlamentare del Pd, su cui il partito di Pier Ferdinando Casini ha puntato per primo, su intuizione di Gianpiero D’Alia, colui che ha preso in mano le redini del soggetto centrista nell’era post-Cuffaro. Non solo. Casini ne approfitta subito per provare a scardinare l’alleanza tra Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola in vista delle prossime elezioni politiche ricordando che “la Sicilia anticipa sempre le scelte della politica nazionale”.
“Da lì – spiega il leader Udc in una conferenza stampa convocata nel pomeriggio alla Camera – è arrivata un’indicazione chiara e semplice: è ineludibile il rapporto tra progressisti e moderati che mette al bando gli estremismi e i populismi ed è l’unico antidoto all’antipolitica”. Di Pietro e Vendola in Sicilia non hanno superato lo sbarramento del 5% necessario ad entrare nell’assemblea regionale siciliana. E Casini lo fa notare direttamente al segretario del Pd, Pierluigi Bersani: “Non è più il tempo delle sommatorie, che invece che rafforzare indeboliscono. L’area Grillo prende voti da Idv e Sel da un lato e dal Pdl dall’altro. Dopodiché, io se fossi Bersani qualche somma la tirerei…”.
Tuttavia, se da un lato Casini esalta l’alleanza “tra progressisti e moderati” come l’unica in grado di sconfiggere l’espansione del Movimento 5 Stelle che, secondo il leader Udc, alle Politiche potrebbe prendere il “25% a livello nazionale”, le contraddizioni in seno al partito di via dei Due Macelli restano tutte: a partire dalla situazione nella Regione Lazio, dove dopo aver spinto l’alleata Renata Polverini alle dimissioni, di fatto, il partito di Casini continua ad avallare la governatrice ancora in carica nella scelta di rimandare le elezioni regionali al prossimo anno puntando invece il dito contro il Pd e il candidato designato Nicola Zingaretti.
Casini ribadisce di essere impegnato “a organizzare l’area moderata e centrista”, quella della Lista per l’Italia, e spiega che “se i toni sono quelli del presidente Berlusconi
ogni ipotesi di raccordo con il Pdl è semplicemente ridicola”. Questo però non vuol dire che nell’area moderata non possa rientrare una parte del Pdl, quella più ‘montiana’. In questa prospettiva Casini non esita a difendere Algelino Alfano definendo “l’accanimento” contro di lui “vergognoso”: “E’ solo
una persona troppo per bene può accettare questo trattamento”.
Il partito di Casini in Sicilia si assesta intorno al 10,8%, quasi due punti in meno rispetto alle ultime regionali quando col Pdl appoggiò Raffaele Lombardo. Ma per il segretario Lorenzo Cesa si tratta di “un risultato straordinario” perché si tratta di “un’Udc completamente rinnovata”. Alle regionali del 2008, spiegano a via dei Due Macelli, il partito in Sicilia era ancora quello di Totò Cuffaro e dei suoi, cioè Saverio Romano e co., che dal partito sono usciti soltanto nel 2010.