Omicidio Rea/ Oggi la sentenza, per Parolisi giorno più lungo
I pm hanno chiesto l’ergastolo senza attenuanti
Roma, 26 ott. (TMNews) – Sarà il giorno più lungo per Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito imputato per l’omicidio della moglie Melania Rea, che di fronte al giudice ascolterà la ‘sua’ sentenza. Oggi, sempre a porte chiuse, nell’ambito del giudizio abbreviato, di fronte al gup di Teramo gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile concluderanno le arringhe difensive, poi ci saranno le eventuali repliche e, dopo la camera di consiglio, il giudice Marina Tommolini emetterà la sentenza.
Nella scorsa udienza i pm Greta Aloisi e Davide Rosati hanno chiesto l’ergastolo senza attenuanti per Salvatore Parolisi. Una richiesta che ha “turbato” il caporalmaggiore. Per l’accusa non ci sono dubbi: è il responsabile unico dell’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa il 18 aprile 2011 a Ripe di Civitella con 35 coltellate. Ed è lui, per l’accusa, che ha poi infierito, per depistare le indagini, sul corpo della moglie, ritrovato due giorni dopo la scomparsa. Per i pm ha fatto tutto da solo, anche dopo, era lui l’unico interessato a depistare. Una lunga requisitoria, durata tre ore, dei pm di Teramo, alla fine della quale la pesante richiesta: ergastolo senza attenuanti. Una richiesta per l’accusa motivata dal comportamento del caporalmaggiore, dalla crudeltà e dalle modalità della condotta, dalla “minorata difesa” di Melania e dal successivo vilipendio.
Nonostante il rito abbreviato niente sconti dalla procura che ha chiesto il massimo di pena possibile in questo caso, l’ergastolo senza l’isolamento diurno.