Federico Buffa sul palco
Primo appuntamento fuori abbonamento, domenica 27 ottobre, per la stagione 2019/2020 del Teatro Alfieri, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo.
Alle 21 andrà in scena lo storyteller Federico Buffa, noto giornalista e telecronista sportivo, con “Il rigore che non c’era”. Con lui sul palco Marco Caronna (che firma anche la regia), Jvonne Giò e il pianista Alessandro Nidi, per una produzione International Music and Arts.
Lo spettacolo
“Il rigore che non c’era”, scritto a quattro mani da Buffa e Caronna, è una riflessione sul destino. Ad un certo punto di una qualsiasi partita, un qualunque arbitro decide di fischiare un rigore, giusto o sbagliato, vero o falso. In quel momento, quello in cui la sorte ci mette davanti a un bivio, con una porta rossa o una porta nera da aprire per proseguire il cammino, cambia la vita di tutti.
Ed è così che comincia il viaggio di Buffa, interrogandosi sul destino che poteva essere diverso. Il “rigore” si snoda con una caratteristica nuova per lo storyteller: non si tratta solo di storie a sfondo sportivo. Racconta, con leggerezza, di persone che hanno scelto, prima che l’arbitro fischiasse: di Garrincha e il Loco Housemann che svendono la loro vita scintillante a una bottiglia, di Mandela che decide di resistere 27 anni in carcere, di Billie Holiday che canta “Strange fruits” negli Stati del Sud, di Lebron James o di Colin Kaepernick che cantano della stessa cosa sui rispettivi campi da gioco.
Buffa arriva in un luogo imprecisato nel tempo e nello spazio, una sorta di Purgatorio nel quale incontra un pianista (Alessandro Nidi) e uno speaker (Marco Caronna) di una fantomatica radio notturna. I due masticano musica, lo speaker provoca, lancia domande, svicola continuamente per non rivelare a Buffa che è finito in un posto da cui non si può più uscire. I due personaggi sembrano fatti apposta per mischiare le carte, per portare la riflessione verso la casualità della vita: cosa sarebbe successo se Picasso avesse finito il blu, se Von Braun fosse rimasto in Germania e sulla luna forse non ci sarebbe ancora andato nessuno, se Ringo Starr non avesse incontrato gli altri tre Beatles, se JFK non avesse usato la decappottabile quel pomeriggio a Dallas… Insieme a loro sul palco, una donna (Jvonne Giò) che canta, e sembra guidare le danze, un passo avanti agli altri. È lei a far balenare l’idea che il destino forse non ci lascia una scelta, che le porte da aprire non sono sempre due.
Il caffè Lavazza
Prima dello spettacolo la Nims – Gruppo Lavazza, che ha avviato una collaborazione biennale con il Teatro Alfieri, offrirà il suo caffè agli spettatori nel foyer.
Biglietti
Biglietti: 35 euro (ridotto 30 euro per abbonati stagione teatrale, under 25, over 65, tesserati Biblioteca Astense e Spazio Kor).
Per informazioni rivolgersi alla biglietteria Teatro Alfieri, tel. 0141/399057.