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Economia

Compravendite di case: aumentano in città, diminuiscono in provincia

La fotografia del mercato immobiliare astigiano scattata dall’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa

Compravendite in aumento in città

Una lieve contrazione dei prezzi delle case, con le compravendite in aumento ad Asti città e in diminuzione nel resto della provincia.
E’ la fotografia del mercato immobiliare residenziale astigiano relativa al I semestre 2019 scattata dall’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, sulla base dei dati forniti dalle 10 agenzie affiliate presenti in provincia che si occupano di mercato residenziale, cui si aggiungono l’agenzia che tratta immobili per l’impresa e quella impegnata nella mediazione creditizia.
A presentare i dati, ieri (mercoledì) in conferenza stampa presso la Camera di Commercio, il team manager Gianni Pautasso; il consulente Simone Garis, l’affiliato Diego Brogi e il consulente senior Kiron partner SpA Sabrina Testa. L’analisi ha spaziato dal settore residenziale (astigiano e italiano) a quello degli immobili industriali e commerciali, fino alla situazione del mercato creditizio a livello nazionale e locale.

Il mercato immobiliare residenziale in Italia

“Per quanto riguarda il mercato residenziale a livello nazionale – ha affermato Pautasso – abbiamo riscontrato un leggero aumento delle compravendite e dei valori degli immobili, soprattutto degli edifici più prestigiosi, principalmente in alcune grandi città come Milano, Bologna e Roma. Diverso il caso di Torino, dove permane una situazione di stabilità”.
“In generale – ha proseguito – il taglio più richiesto è il trilocale, a causa dei cambiamenti che continuano ad interessare la società: le famiglie sono caratterizzate da un numero inferiore di componenti rispetto al passato, ci sono tante persone che vivono da sole e la casa, soprattutto per i giovani, non è l’unico investimento che conta, per cui non si spendono più tutti i risparmi nell’abitazione come si faceva in passato. In tale contesto le compravendite sono cresciute (in controtendenza con l’andamento dell’economia italiana), seguendo un trend che va avanti dal 2013, a causa del calo dei prezzi delle case e del fatto che i tassi dei mutui non sono mai stati così bassi”.
“A comprare, poi, non sono solo le famiglie per uso abitativo. A Milano, per fare un esempio, una compravendita su tre è legata ad un investimento, con tempi medi di vendita inferiori rispetto agli anni precedenti”.
L’aumento delle compravendite, tuttavia, non pregiudica il mercato della locazione “perché ci sono persone che, per vari motivi non possono o non vogliono acquistare casa. Ecco, quindi, la ragione della vivacità degli acquisti per investimento”.
A livello di previsioni per il futuro, infine, non si crede che i prezzi delle case cresceranno. “L’incremento ci potrà essere – ha concluso Pautasso – solo se la situazione economica, e quindi il mercato del lavoro, miglioreranno. Ma non si intravedono cambiamenti all’orizzonte che porteranno a questi risultati”.

La situazione nell’Astigiano

Per quanto riguarda la provincia di Asti i prezzi hanno registrato una contrazione del -1,5% rispetto allo stesso periodo del 2018. “Oggi – ha precisato Garis – il mercato si è normalizzato, dopo l’incremento molto significativo dei prezzi negli anni del passaggio dalla Lira all’Euro e in quelli successivi. Basti pensare che, fatto 100 il valore di un immobile ad Asti nel 2009, oggi vale 54. Ma, al contempo, un alloggio che nel 2000 valeva 70/80 milioni, con il passaggio all’Euro si vendeva a 120mila euro, ovvero al triplo del suo valore. Comunque pensiamo che questa discesa dei prezzi sia ormai praticamente finita”.
Analizzando il mercato per aree, emerge che nella zona Sud della città si registra una buona domanda alimentata da acquirenti di prima casa ed investitori. Questi ultimi cercano bilocali da ristrutturare su cui investire 20-30 mila euro e da affittare a 250-350 euro al mese. Gli acquirenti di prima casa trovano qui un’offerta abbastanza differenziata che spazia dal trilocale al cinque locali.
In aumento, negli ultimi tempi, anche la domanda di soluzioni indipendenti per le quali occorre spostarsi fuori dal comune di Asti, in particolare a San Marzanotto ed Azzano.
Mercato vivace, poi, nell’area Ovest della città dove si registra un aumento del numero delle richieste e delle compravendite. Nella zona Nord, conosciuta anche come zona Ospedale, si registra un aumento della domanda immobiliare alimentata da coloro che cercano la prima casa (trilocali e quattro locali) e in parte da investitori.
Intorno a corso Alfieri e piazza Primo Maggio si registra un mercato immobiliare animato sia da acquisti di prima casa e sia ad uso investimento. Questi ultimi si suddividono tra coloro che mettono a reddito l’immobile (ci sono alcune facoltà universitarie) affittando a camera o l’intero appartamento e coloro che acquistano, ristrutturano e poi rivendono l’immobile (soprattutto nelle zone più esterne a ridosso di piazza primo Maggio). In centro, il canone di un bilocale arredato è di 250 euro al mese ed i contratti più stipulati sono quelli a canone concordato. In generale agli acquirenti piace la zona che affaccia su piazza Alfieri, dove sono presenti soluzioni storiche.
Sempre rimanendo ad Asti città la tipologia immobiliare più richiesta è il quadrilocale con il 31,8% delle preferenze, anche se il taglio maggiormente presente sul mercato (35%) è il trilocale.
A livello di compravendite, la situazione è diversa tra capoluogo e provincia. Per quanto riguarda Asti si è registrato un aumento delle compravendite residenziali pari al 4,3% rispetto al primo semestre del 2018, come dimostrano i dati dell’Agenzia delle Entrate elaborati dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, proseguendo il trend del 2018 che aveva segnalato una crescita rispetto al 2017.
In provincia, invece, viene evidenziato un ribasso delle compravendite del -5,6% rispetto al primo semestre del 2018.
“Un segnale positivo – ha proseguito Garis – è poi fornito dagli immobili nuovi, anche da quelli ristrutturati da parte dell’investitore che poi mette l’immobile sul mercato già pronto, invogliato dai tempi di vendita veloci che caratterizzano il mercato”.

Capannoni, negozi e uffici

Senza addentrarsi nell’analisi delle compravendite del settore non residenziale (capannoni, uffici e negozi), anche per i numeri limitati delle operazioni effettuate, in generale è emerso che nell’Astigiano “il mercato è vivacizzato dagli investitori, che optano per acquistare capannoni e negozi per poi affittarli, e che i valori degli immobili sono decisamente più alti se si affacciano sulla strada principale di una determinata zona, scendendo notevolmente se invece si trovano nelle vie laterali”, ha sottolineato Brogi.
“Da sottolineare, infine – ha aggiunto – la tendenza, da parte dei liberi professionisti, di scegliere negozi al piano terreno, anche con metrature importanti, piuttosto che i classici uffici e studi professionali al primo piano degli edifici. E questo sia per evitare il problema delle barriere architettoniche sia per acquisire una maggiore visibilità”.

Il mercato del credito

Infine, tra le numerose considerazioni riguardo al mercato del credito espresse da Sabrina Testa, è stato fornito il quadro relativo alla tipologia media di mutuo acceso in provincia di Asti nel primo semestre di quest’anno. L’importo medio si è attestato attorno a 84mila euro, con una durata media di 23,6 anni, finalizzato nel 96,9% all’acquisto della casa. Nel 41,5% dei casi è stata scelta la tipologia a tasso fisso.

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