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Cultura e Spettacoli

Vittorio De Scalzi: “Non ho più un pubblico di fan, ma di amici”

Il fondatore dei New Trolls ospite della rubrica “Mezz’ora sola ti vorrei” condotta da Chiara Buratti e Luigi D’Alife

De Scalzi ospite di “Mezz’ora sola ti vorrei”

«Quello che mi sorprende è che c’è una bella fetta di pubblico che mi vuole bene. Non ho più un pubblico di fan, ma di amici».
Sono le parole di Vittorio De Scalzi, fondatore del gruppo rock progressivo New Trolls, in occasione dell’appuntamento, nei giorni scorsi, con “Mezz’ora sola ti vorrei”. Ovvero, con la rubrica settimanale in diretta Facebook condotta dall’attrice Chiara Buratti (in collegamento da Asti) insieme al regista Luigi D’Alife (da Cosenza). Un appuntamento settimanale che si propone di “aprire le porte” di casa degli artisti, per far scoprire la loro vita ai tempi del Coronavirus, promosso grazie alla collaborazione tra Studio 54 Network, Cosenza 2.0 e Biblioteca Astense.
La prima domanda a De Scalzi, quindi, ha riguardato la sua vita quotidiana durante l’emergenza sanitaria. «Sto bene, nonostante tutto», ha affermato. «Ho scritto molte canzoni nuove, ma devo dire che vivo chiuso in casa anche quando non c’è il Covid, attaccato al pianoforte e alla chitarra. Ad essere cambiati assolutamente sono i concerti, in quanto me ne sono saltati almeno una trentina. Mi manca il pubblico, lo stare sul palco, il contatto, il confronto anche dopo 50 anni di musica».
A questo proposito Chiara Buratti gli ha domandato se avrebbe creduto, dopo 50 anni, di tenere ancora un concerto dopo l’altro. «No – ha risposto – e in effetti ne ho fatti tanti. Quello che mi sorprende è che c’è un sacco di pubblico che mi vuole bene. Non ho più un pubblico di fan, ma di amici».
Poi, con Luigi D’Alife, si è parlato del primo contratto discografico, ottenuto con l’aiuto del padre, ristoratore a Genova. «Mio padre è stato il mecenate dei New Trolls – ha confermato De Scalzi – per esempio mettendo a disposizione il suo ristorante per le prove e trovandoci il primo contratto discografico. Sono stato fortunato: a quei tempi i genitori non appoggiavano i figli che volevano fare i musicisti».

L’amicizia con De André

Sempre riguardo ai primi passi nel mondo della musica, De Scalzi ha anche ricordato quando, da ragazzino, incontrava Fabrizio De André per fargli ascoltare i suoi brani. «Aveva 9 anni più di me, con gli anni siamo diventati amici – ha confidato – ma non ho mai avuto il coraggio di chiedergli cosa pensava della mia musica. Nutrivo per lui un timore reverenziale: lui aveva i primi successi, io avevo solo 15 anni».
Per poi ricordare che, nel 1968, De André ha scritto i testi sulle musiche dei New Trolls per il primo concept album pubblicato in Italia. Ovvero, un unico concetto che radunava tutte le canzoni dell’album, con poesie di Riccardo Manerini, intitolato “Senza orario, senza bandiera”.

Il successo e le partecipazioni a Sanremo

La rubrica è scivolata via tra parole e musica, grazie a diversi brani famosi interpretati da De Scalzi al pianoforte. Tra i vari spunti emersi, il momento in cui i New Trolls hanno percepito di aver raggiunto il successo. «Lo abbiamo capito – ha risposto – quando la gente cominciava a fermarci per strada chiedendoci l’autografo, dopo i primi passaggi televisivi, grazie al fatto che i canali erano pochi».
E’ poi stata ricordata la partecipazione al Festival di Sanremo per sette volte con i New Trolls e una come autore da solo («quello che è andato meglio di tutti», ha ammesso). «Per quella competizione – ha aggiunto – eravamo una band fuori tempo, poco conformista e un po’ più avanti, soprattutto in quegli anni».

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