Parla Pierangela Dagna
Mancano pochi giorni alla fine dell’anno scolastico, prevista per mercoledì 10 giugno. Ma non si sa ancora quando e come ripartirà la scuola a settembre, dopo che da fine febbraio l’attività didattica in presenza è stata sospesa a causa dell’emergenza sanitaria.
Abbiamo posto alcune domande in merito a Pierangela Dagna, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale.
Dirigente, le famiglie attendono di sapere come partirà l’anno scolastico da settembre. Quali notizie ha da Roma?
«Tutte le indicazioni per la ripartenza della scuola saranno contenuto nel decreto – con relative ordinanze attuative – che dovrà essere convertito definitivamente in legge entro il 7 giugno. Quindi per ora preferisco abbozzare solo alcuni scenari in base alla situazione locale».
Quali?
«A livello provinciale, in base alle segnalazioni che ho avuto dai dirigenti scolastici, è emerso che la didattica a distanza ha funzionato piuttosto bene a livello di scuole superiori, mentre nel primo ciclo di istruzione (elementari e medie) ha riscontrato diverse criticità, a partire dal fatto che gli insegnanti non erano preparati per un cambiamento di questo tipo e, a differenza dei colleghi delle superiori, non avevano già a disposizione piattaforme digitali. Inoltre bisogna tenere conto del fatto che, con la fine del lockdown e il ritorno al lavoro dei genitori, la situazione si complicherebbe ancora di più: le famiglie non saprebbero a chi affidare i bambini che, inoltre, non sarebbero in grado di gestire autonomamente compiti e video lezioni. Di conseguenza si dovrà vedere come riuscire a gestire la didattica in presenza in sicurezza a livello di norme anti contagio».
Si sa quando comincerà l’anno scolastico 2020/2021 in Piemonte?
«No, a differenza del passato non si sa ancora nulla. Anche in questo caso bisogna attendere il decreto, per vedere se e come saranno confermati gli esami integrativi – solitamente organizzati tra la fine di agosto e i primi dieci giorni di settembre – che riguardano gli studenti delle scuole superiori che devono recuperare una o più insufficienze, essendo promossi a giugno con sospensione del giudizio».
Si lavora in vista del colloquio che sostituisce la Maturità
Di cosa si sta occupando in questo periodo?
«Sto lavorando in vista del colloquio orale in presenza che sostituisce quest’anno l’Esame di Stato per gli studenti di quinta superiore».
Come sta procedendo?
«Per quanto riguarda la provincia di Asti sono state nominate 35 commissioni d’esame – formate da 6 membri interni e un presidente esterno – e sono stati designati tutti i presidenti. Al riguardo, a differenza di altre province, con la “messa a disposizione” di dirigenti e docenti abbiamo coperto tutti i posti».
Quando si riuniranno le commissioni?
«La prima riunione si terrà lunedì 15 giugno, mentre i colloqui cominceranno il 17 giugno. Ogni presidente di commissione metterà a punto un calendario con 4/5 candidati al giorno. Il tutto dovrà avvenire in base ai protocolli di sicurezza per evitare contagi da Coronavirus. A questo riguardo i dirigenti scolastici possono anche richiedere la presenza di un presidio della Croce Rossa a scuola per avere un supporto e una consulenza sanitaria».
«Se non si verificheranno problemi, le scuole dovrebbero terminare entro il 30 giugno».
Sono previsti casi in cui il colloquio avverrà a distanza?
«Il colloquio dovrà avvenire a distanza in caso di problemi di salute documentati, particolari patologie o fragilità dei candidati, oltre a problemi di trasporto (in situazioni eccezionali, come nel caso di studenti provenienti da fuori regione). Inoltre il presidente Alberto Cirio, come tutti i governatori regionali, potrà deliberare lo svolgimento dei colloqui a distanza, per ragioni sanitarie, anche solo in una provincia o in parte di essa».