New York, 14 ago. (TMNews) – L’amministrazione Obama ha proposto di autorizzare le perforazioni per la ricerca di petrolio e gas nell’area National Petroleum Reserve, in Alaska, per 12 milioni di acr
New York, 14 ago. (TMNews) – L’amministrazione Obama ha proposto di autorizzare le perforazioni per la ricerca di petrolio e gas nell’area National Petroleum Reserve, in Alaska, per 12 milioni di acri (più di 48 mila chilometri quadrati), invece che su tutta l’area, che è di 23 milioni di acri (più di 92 mila chilometri quadrati). L’area interessata si trova nella parte più estrema dello stato dell’Alaska e secondo uno studio della United States Geological Survey (USGS) del 2010 vi sarebbero ancora da scoprire 896 milioni di barili di petrolio e circa 53 miliardi di metri cubi di gas da estrarre. Secondo il segretario di Stato agli affari interni, delegato alla gestione del territorio, Ken Salazar – che quindi ha facoltà di decidere – la proposta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di ridurre a una sola area le operazioni è un importante equilibrio tra produzione di energia e conservazione dell’ambiente.
L’area interessata dell’Alaska, chiamata National Petroleum Reserve, è la patria di orsi, lupi e falchi, oltre che di un ambiente ancora preservato da fenomeni di antropizzazione. Nonostante l’apertura di Obama a queste nuove licenze per le trivellazioni, il senatore Lisa Murkowski, eletta in Alaska, ha giudicato la proposta troppo restrittiva: concedendo più territorio alle società petrolifere, si potrebbero avere più entrate in termini di royalty e quindi favorire anche la creazione di nuovi posti di lavoro.
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