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Ilva/ Vendola: governo non vuole conflitto con la magistratura
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Ilva/ Vendola: governo non vuole conflitto con la magistratura

Taranto, 17 ago. (TMNews) – Al termine dell’incontro con i ministri Passera e Clini, il governatore della Puglia Nichi Vendola ha affermato che “oggi è certo che il governo non intende scatenare un


Taranto, 17 ago. (TMNews)
– Al termine dell’incontro con i ministri Passera e Clini, il governatore della Puglia Nichi Vendola ha affermato che “oggi è certo che il governo non intende scatenare un conflitto con la magistratura. Su questo punto, all’indomani delle dichiarazioni del sottosegretario Catricalà che intendeva rivolgersi alla Corte Costituzionale, la Regione ha lavorato per il dialogo”.

“La vera notizia oggi – ha commentato Vendola – è la fissazione dei termini di chiusura della nuova procedura di Autorizzazione integrata ambientale. Chiederemo che nel testo dell’Aia ci siano le indicazioni che abbiano assunto in maniera innovativa quando abbiamo legiferato su benzo(a)pirene e pm10 introducendo un paramentro rivoluzionario, quello del danno sanitario insieme l’obbligo di abbassare la produzione nei giorni in cui il vento soffia pericolosamente le polveri verso il quartiere Tamburi. La cabina di regia è già al lavoro e chiederemo anche un tavolo tecnico con ministero della Salute”.

Ai giornalisti che chiedevano chiarimenti sulle recenti intercettazioni telefoniche, riguardanti dirigenti Ilva ma anche funzionari dell’Agenzia regionale per l’ambiente, Vendola, affiancato dall’assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro, dal presidente della provincia Gianni Florido e dal sindaco di Taranto Ezio Stefàno, ha risposto: “abbiamo sempre fatto il nostro dovere ed abbiamo legiferato per ben tre volte là dove c’era carenza di legge nazionale. Dalle intercettazioni emerge che il direttore di Arpa, Giorgio Assennato, era il nemico numero uno dell’Ilva. Per è rappresenta la scienza tanto che l’ho riconfermato nel suo incarico e lo rifarei”.

Infine sugli investimenti annunciati dall”Ilva, il presidente della Regione ha precisato che “400-500 milioni di euro servono solo per cominciare le bonifiche. Confidiamo nell’attività parlamentare per far crescere le risorse disponibili per Taranto. Ai tarantini mi sento di dire che noi stiamo facendo il nostro ruolo e che è meglio scongiurare una microguerra civile che potrebbe avere conseguenze estreme, cummulando cancro e povertà. I tarantini hanno diritto al lavoro ed a respirare a pieni polmoni”.

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