Roma, 18 ago. (TMNews) – Il neo-eletto governo libico intende processare il mese prossimo nella città di Zintan Saif al Islam Gheddafi, con l’accusa di aver incitato i suoi sostenitori a uccidere i

Roma, 18 ago. (TMNews) – Il neo-eletto governo libico intende processare il mese prossimo nella città di Zintan Saif al Islam Gheddafi, con l’accusa di aver incitato i suoi sostenitori a uccidere i manifestanti e i rivoluzionari durante la rivolta dello scorso anno. Qualora venisse riconosciuto colpevole, il secondogenito di Muammar Gheddafi potrebbe essere condannato a morte per impiccagione.

Stando a quanto riferito dal quotidiano britannico Telegraph, saranno tre i giudici chiamati a presiedere il processo, che dovrebbe durare massimo sei mesi. Secondo un funzionario dell’ufficio del procuratore generale di Tripoli, Taha Naser Bara, la corte sarà chiamata anche ad assegnare un legale a Saif al Islam, che finora si è rifiutato di dare l’incarico a un proprio avvocato. Sono decine i testimoni che verranno convocati da tutta la Libia per riferire sulle accuse, riguardanti il periodo compreso tra il 15 febbraio e il 20 agosto, e gran parte delle udienze saranno pubbliche.

“Siamo certi che le prove raccolte siano solide e scioccheranno e sorprenderanno il mondo – ha detto Bara – noi crediamo di essere in grado di celebrare un giusto processo”.

Il vicepresidente della nuova Assemblea eletta dai libici il mese scorso, Giuma Atigha, ha dichiarato: “E’ importante celebrare il processo. Vogliamo dimostrare al mondo che possiamo farlo”.