Londra, 19 ago. (TMNews) – Ha promesso di comparire in pubblico e dire le sue ragioni oggi, Julian Assange: e il rompicapo che circonda il fondatore del sito Wikileaks, sempre asserragliato
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Londra, 19 ago. (TMNews) – Ha promesso di comparire in pubblico e dire le sue ragioni oggi, Julian Assange: e il rompicapo che circonda il fondatore del sito Wikileaks, sempre asserragliato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, adesso nutre non solo lo scontro diplomatico ma anche le ipotesi giornalistiche su come potrà apparire senza farsi arrestare dalla polizia britannica.
Assange, a cui l’Ecuador ha concesso asilo diplomatico due giorni fa, è ricercato dalla Svezia per violenza sessuale nei confronti di due sue ex dipendenti. Nega le accuse, ma ha detto che si farà interrogare solo in videoconferenza dai magistrati svedesi che ne hanno chiesto l’estradizione.
Assange ha annunciato che farà una dichiarazione “davanti all’ambasciata dell’Ecuador domenica alle 14” ora di Londra, le 15 in Italia. Però potrebbe essere arrestato anche se si presentasse nel cortile del palazzo di mattoni rossi che ospita l’ambasciata, dietro i cancelli: infatti la sede diplomatica occupa solo un appartamento dell’immobile e le parti comuni sono considerate “territorio britannico” ha confermato il Foreign office. Potrebbe invece affacciarsi dal balcone di ferro battuto bianco dell’ambasciata, ha lasciato intendere una fonte diplomatica britannica.
Il rompicapo diplomatico continua. L’Ecuador spalleggia Assange, secondo il quale la Svezia potrebbe poi estradarlo verso Washington, dove gli americani non vedrebbero l’ora di vendicarsi per la rivelazione dei segreti d’ambasciata effettuata da Wikileaks. La Svezia da parte sua respinge le accuse, “inaccettabili” secondo il premier Fredrick Reinfeldt: Assange è stato incriminato per stupro e deve essere interrogato e, se del caso, processato. Dagli Stati Uniti non è giunta alcuna richiesta di estradizione.