Washington, 23 ago. (TMNews) – All`inizio della campagna elettorale il presidente americano Barack Obama ha ripetutamente attaccato l’avversario Mitt Romney per la sua carriera nel settore del privat
Washington, 23 ago. (TMNews) – All`inizio della campagna elettorale il presidente americano Barack Obama ha ripetutamente attaccato l’avversario Mitt Romney per la sua carriera nel settore del private equity alla guida di Bain Capital, accusandolo di aver chiuso aziende e provocato numerosi licenziamenti.
Ma l`accusa lanciata allo sfidante potrebbe rivelarsi per Obama un’arma a doppio taglio. Sembra infatti che la Casa Bianca ha avuto un ruolo centrale nel sostenere un fondo di private equity, Carlyle Group, per salvare una raffineria di petrolio di Sunoco Inc a Philadelphia, la cui chiusura porterebbe a licenziamenti ma soprattutto a un incremento del prezzo della benzina.
A seguire le fasi della trattativa, secondo il Wall Street Journal, ci sarebbe Gene Sperling, direttore del Consiglio Economico Nazionale, che segue alcuni dossier per il presidente. Sperling avrebbe incontrato numerose volte i dirigenti del fondo Carlyle e dirigenti sindacali chiedendo di fare uno sforzo per chiudere la trattativa ed evitare un danno elettorale al presidente. Trattativa che potrebbe presto chiudersi, poiché Carlyle ha detto che avrebbe preso due terzi della partecipazione nella raffineria e investito almeno 200 milioni di dollari per il suo rilancio, allontanando il rischio di aumenti del prezzo del carburante e salvando 850 posti di lavoro sindacalizzati in Pennsylvania.
Insomma, se l’operazione si concluderà come previsto, questa volta il private equity potrebbe essere l`ancora di salvezza di Obama, mentre fino ad ora è stato usato come una clava contro il candidato Romney.
Un portavoce della Casa Bianca si è difeso dicendo che il ruolo di Washington è stato di arbitro della trattativa e che la scelta del fondo di private equity Carlyle è stata fatta direttamente dalla società proprietaria dell`impianto di raffinazione, Sunoco.
A difesa del presidente, in questo caso di un suo uomo, è intervenuto anche il sindacato della raffineria che ha detto che Bain avrebbe distrutto l`azienda, al contrario di Carlyle che invece avrebbe presentato garanzie per la prosecuzione delle attività. Ma la sfida elettorale potrebbe riservare ulteriori soprese sulla vicenda.