Roma, 28 ago. (TMNews) – L’uccisione di Rachel Corrie, l’attivista americana filo-palestinese uccisa nel 2003 a Gaza da un bulldozer militare israeliano, è stato “uno spiacevole incidente” che la
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Roma, 28 ago. (TMNews) – L’uccisione di Rachel Corrie, l’attivista americana filo-palestinese uccisa nel 2003 a Gaza da un bulldozer militare israeliano, è stato “uno spiacevole incidente” che la vittima avrebbe potuto evitare perché consapevole dei rischi. E’ quanto ha deciso la Corte di Haifa: il giudice Oded Gershon ha fatto riferimento ad “attività di combattimento” delle forze israeliane, ricordando l’attacco subito dai militari dello Stato ebraico, nella stessa zona, nelle ore immediatamente precedenti la morte di Corrie.
Il giudice, secondo quanto si legge oggi sul Jerusalem Post, si è detto convinto del fatto che l’esercito israeliano non ha violato il diritto alla vita di Corrie che, a sua volta, avrebbe ignorato il pericolo. Lo Stato, ha insistito il giudice, non può considerarsi responsabile per alcun “danno causato” in situazioni di combattimento: la morte dell’attivista americana può dunque considerarsi solo come “uno spiacevole incidente”.