Sudanese ucciso in parco a Roma, preso presunto assassino
Agenti mobile lo avevano identificato e lo stavano cercando
Roma, 29 ott. (TMNews) – E’ stato preso il presunto assassino che ha ucciso ieri un sudanese di 30 anni attorno alle 15.30 nel parco degli Acquedotti a Roma. L’immigrato, residente da un po’ di tempo in Italia, era stato trovato con in tasca un cedolino di richiesta di sanatoria per il permesso di soggiorno, ucciso da due colpi di pistola. Tre in tutto quelli sparati contro l’immigrato, secondo gli agenti della squadra mobile che hanno trovato i bossoli. Gli agenti avevano messo posti di blocco e diramato ricerche tenendo sotto controllo i luoghi frequentati dell’uomo e i suoi familiari.
A segnalare l’accaduto una telefonata al 113 che parlava di una tragedia accaduta al parco, fatta dall’utenza telefonica poi identificata come quella di un amico della vittima. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno trovato due testimoni che hanno visto scappare due persone a bordo di un’auto, un uomo e un ragazzo. Uno dei testimoni ha preso il numero di targa e l’auto è risultata intestata a un calabrese di 43 anni, piccolo imprenditore con attività commerciali, bar e ristoranti tra la Calabria, le Marche e Perugia, con piccoli precedenti non legati alla criminalità organizzata.
Gli investigatori escludono per l’omicidio sia la matrice della criminalità organizzata sia quella razzista: gli agenti hanno ricostruito i contatti tra la vittima e l’imprenditore e i due si erano sentiti telefonicamente poco prima dell’assassinio. A quanto si apprende, l’ipotesi più probabile è che i due abbiano avuto precedenti rapporti di lavoro, si siano incontrati nel parco per un chiarimento e poi sia scoppiata una lite per motivi economici legati a precedenti esperienze lavorative o al permesso di soggiorno. L’imprenditore era insieme al figlio di 17 anni.