Province/ Ecco la nuova Italia, ok a dl che le riordina
Passano da 86 a 51 comprese le città metropolitane
Roma, 31 ott. (TMNews) – Arriva la ‘nuova Italia’ a ranghi ridotti, almeno a livello di province: il consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto-legge che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle province e all`istituzione delle città metropolitane. Il decreto prevede la riduzione del numero delle province a statuto ordinario si ridurrà da 86 a 51, comprese le città metropolitane: dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il presidente potrà delegare l`esercizio di funzioni a non più di 3 consiglieri provinciali. Sempre dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese.
Il riordino delle province, si legge nel comunicato del cdm, “è stata l`occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un`altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica”. Per assicurare l`effettività del riordino posto in essere, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall`eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.
Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta anche ferma l`abolizione degli assessorati. Infine, gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo
“Il riordino delle Province – conclude la nota del cdm -è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile etc etc) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi che comporterà l`intera riforma”.