Napolitano: Governo finisca legislatura. E non vede Berlusconi
Nuovo appello a riforma elettorale: servono nuove regole
Roma, 31 ott. (TMNews) – L’incontro tra Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi non c’è stato. Perchè non è mai stato in agenda, almeno non in quella del Presidente della Repubblica. Ci sono stati invece alcuni colloqui ieri mattina a margine della cerimonia per i 150 anni della Corte dei Conti, prima con Mario Monti poi con Gianni Letta. Si chiude così il ‘giallo’ alimentato da alcuni giornali dopo la minaccia lanciata dall’ex premier di ritirare la fiducia a Monti.
Sulla tenuta del governo però il presidente della Repubblica è intervenuto ieri chiedendo alle forze politiche di dimostrare
“un’ampia e operosa assunzione di responsabilità in vista delle
sfide che sono davanti all’Italia e all’Europa” fino
al termine della legislatura. Napolitano ha osservato che “c’è
materia assai rilevante per l’impegno del governo e del
Parlamento di qui alla scadenza naturale della legislatura. Una
scadenza sufficientemente vicina per consentire alle forze
politiche di prepararsi a riassumere pienamente il loro ruolo
nella vita istituzionale”.
Quanto al presunto incontro con Berlusconi al Quirinale spiegano che di ‘convocazione’ non si è mai trattato, più probabile si sia trattato di una richiesta da parte del Cavaliere, ma non ufficiale, per quanto poi fatta trapelare sulla stampa. Questo ovviamente non esclude che più avanti possa esserci un faccia a faccia. A quanto si apprende però dovrà passare un pò di tempo. Troppo recente la conferenza stampa-sfogo in cui Berlusconi ha attaccato a tutto campo la magistratura e il governo, perciò, è il ragionamento, sarebbe stato imbarazzante per entrambi vedersi adesso, sia se l’ex premier fosse salito al Colle per confermare le sue invettive, sia se l’avesse fatto per rimangiarsele. Meglio far decantare i tempi. Nel frattempo è stato Letta, storico mediatore nei rapporti tra i due, a rassicurare Napolitano sulla volontà del Pdl di proseguire l’esperienza di Monti. Che è quello a cui il Presidente tiene, come ha ribadito, invocando responsabilità fino alla fine della legislatura. Si abbassa l’allarme dunque per la minaccia del Cavaliere di far mancare la fiducia a Monti. Lo stesso premier lunedì aveva ostentato sicurezza dal momento che solo pochi giorni prima aveva visto Berlusconi ricevendone apprezzamento per il suo operato.
Il Capo dello Stato è tornato invece a sollecitare la riforma della legge elettorale. Nel 2013 è necessario che i partiti politici si “sottopongano al corpo elettorale sulla base di nuove regole”.