L.elettorale/ Bersani teme blitz su premio e studia contromosse
Strada stretta anche per pressioni di Napolitano sulla ‘soglia’
Roma, 5 nov. (TMNews) – Sulla legge elettorale è di nuovo allarme nel Pd e oggi il segretario democratico ha voluto dirlo pubblicamente. Del resto, già in mattinata l’Unità aveva fatto capire quanto nel partito si tema l’effetto congiunto delle pressioni di Giorgio Napolitano e della tentazione di fare un ‘blitz’ da parte di Pdl, Lega e Udc: nel quotidiano fondato da Antonio Gramsci c’erano ben due pezzi sull’argomento, un retroscena intitolato “Il centrodestra vuole la legge trappola”, e un editoriale del direttore contro la “Logica dello sfascio”. Quindi, è stato Bersani stesso a lanciare l’allarme: molti che parlano di ‘Monti-bis’ pensano ad una legge elettorale che non faccia vincere nessuno, “così la politica non dà risposte e viene fuori il Monti-bis. Chi pensa questo è fuori come un balcone: dalla palude non viene fuori Monti, viene fuori un rischio mortale per il paese”.
Il problema è che da giorni Napolitano ha recapitato un messaggio chiaro a tutti e tre i partiti di maggioranza: non crediate che mi rassegnerei a tenere il ‘Porcellum’ così com’è, sono pronto a fare tutto ciò che è in mio potere per ottenere almeno la correzione che ha chiesto, da anni, la Corte costituzionale, ovvero una soglia minima per accedere al premio di maggioranza. Un ragionamento che Udc e Pdl sembrano pronti a fare proprio, piazzando una soglia almeno del 40% per ottenere il premio di coalizione. Sondaggi alla mano, l’alleanza Pd-Sel-Psi è almeno 5 punti sotto quella cifra, ecco perché Bersani attacca chi vuole fare una legge che renda “tutti nanetti”.
Per questo motivo il leader Pd ha convocato per domattina un ‘gabinetto di crisi’ composto dai capigruppo e dagli ‘esperti’ del partito in materia elettorale: al momento l’emendamento D’Alia che al Senato proponeva l’introduzione della soglia è bloccato, perché nel Pdl non si trova l’intesa sulle preferenze. Ma il rischio di ‘isolamento’ è ben chiaro ai democratici e domani si valuteranno le contromosse.
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