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L.elettorale/Bersani in trincea.E c'è chi pensa a liste civiche
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L.elettorale/Bersani in trincea.E c’è chi pensa a liste civiche

L.elettorale/Bersani in trincea.E c’è chi pensa a liste civiche
Sul premio al partito non si trova ancora accordo


Roma, 7 nov. (TMNews)
– Si continua a trattare sulla legge elettorale, ma il Pd teme sempre più essere finito in una trappola dalla quale sarà difficile uscire. Pier Luigi Bersani anche oggi ha fatto sentire la sua voce, “dalla palude non viene fuori Monti ma… La palude”, la riforma elettorale come è ora al Senato “è impensabile”, ma la situazione è davvero complicata: il Pdl per ora non accetta il ‘premietto’ al 10% che chiedono i democratici e la soglia del 40% appare proibitiva per la coalizione Pd-Sel-Psi. Il leader Pd prova a giocare la carta della ‘trincea’, confidando nel fatto che se anche al Senato Pdl e Udc procedessero con la forzatura, alla Camera poi “sarebbe il Vietnam”, come diceva oggi Gianclaudio Bressa, un “Vietnam” al quale il Pd conta di presentarsi anche con tutta l’ala del Pdl contraria alle preferenze. Il fatto è che anche se saltassero le preferenze, rischia di restare la soglia: con le pressioni di Giorgio Napolitano e di Mario Monti si potrebbe approvare almeno la correzione al meccanismo del premio di maggioranza.

Tenere il ‘Porcellum’ potrebbe rivelarsi il male minore, anche se è da dimostrare che al Senato il centrosinistra riesca ad avere la maggioranza. Ma, come spiegava oggi un deputato ‘montiano’ del Pd “Casini e il Pdl sono stati diabolici, hanno preparato a Bersani un ‘pacchetto’ senza che se ne accorgesse… La legge si blocca alla Camera? Macché, magari qui la soglia per il premio sale al 45%…”. Una battuta, quest’ultima, che però fa capire l’aria che tira. Il ‘Monti-bis’ è visto da molti come una prospettiva sempre più probabile e c’è pure chi si iscrive già alla sua ‘lista’, come il presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai, l’inventore del nome ‘Margherita’.

Bersani però non si rassegna a perdere senza nemmeno aver giocato la partita e qualcuno dei parlamentari che sono con lui arriva ad ipotizzare: “Se mettono la soglia, cambia l’offerta politica, tutti cercheranno di organizzarsi per raggiungere la soglia del premio. E noi faremo le liste civiche, ci rivolgeremo alle Acli…”. Del resto, Luigi de Magistris è già al lavoro e ha detto di stare con Vendola. Dall’Idv si staccano Orlando, Donadi, Pardi, Evangelisti (che negli anni ’90 fu parlamentare Pds): tutta gente che potrebbe confluire nella ‘lista dei sindaci’ e cercare di rubare voti a Grillo e Di Pietro. Allo stesso modo, ci potrebbe stare una lista civica di profilo moderato, che contenda voti al centro.

(segue)

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