Afghanistan/ Esercito afgano senza elicotteri, ma arriva l’asino
In affitto per trasporto merce: Ma senza pagamenti, è sciopero
Roma, 9 nov. (TMNews) – Con il ritiro delle truppe statunitensi
dall’Afghanistan, che sarà completato entro la fine del 2014,
sono numerose le basi militari lasciate in eredità al nuovo
esercito afgano. E con esse, spiega oggi il Washington Post,
anche un certo quantitativo di materiale bellico. Tutto, tranne
gli elicotteri. Così, specie per il trasporto di equipaggiamento
di piccole dimensioni e beni alimentari, i soldati afgani hanno
dovuto fare di necessità virtù e puntare sul mezzo più antico e
affidabile che abbiano mai avuto: l’asino. Che adesso però, suo
malgrado, si trova in mezzo a una vera e propria guerra di nervi.
Questi i fatti. Nel momento in cui i vertici militari Usa stanno decidendo cosa lasciare in Afghanistan, cosa riportare in patria e cosa distruggere, il problema principale per gli afgani è come rifornire le basi ubicate tra le montagne e i luoghi più impervi del paese. Per gli americani era davvero facile, si andava con gli elicotteri, ricorda il quotidiano americano. Adesso, chi meglio di un bell’asino cocciuto e nerboruto riesce a inerpicarsi per le impervie mulattiere afgane trasportando chili e chili di merce?
Nessuno, appunto. E infatti la soluzione ha ingolosito non poco i proprietari dei quadrupedi, che si sono trasformati in veri e propri contractor di asini. Il problema è che alcuni di questi non sono stati ancora pagati e hanno cominciato a scioperare (loro, e quindi pure gli asini): niente soldi, niente rifornimenti. “Abbiamo bisogno di acqua”, ha protestato il colonnello Ashraf, in servizio in una base nella remota valle di Pech. “E noi abbiamo bisogno di un contratto pagato”, ha risposto uno dei proprietari.